Vi ho già detto che in sicilia si fa ottima musica? Si!?! Ve lo confermo allora. La conferma me la forniscono cinque ironici e talentuosi ragazzi di Messina noti anche come i SansPapier.
Tra i dischi più ostici dell’anno 1979 solo “New picnic time” dei Pere Ubu ebbe la meglio su quell’autentico pugno nello stomaco che era “Y” del Pop Group, imponendosi oltre che per la materia trattata anche per la feroce determinazione adoperata. Quest’anno (1980) però temo che gli incubi di David Thomas appariranno tutto al
Dopo aver recensito il loro omonimo EP e l’interessante mesh tra Fata Morgana dei Litfiba e Breathe dei Prodigy, abbiamo incontrato la più che promettente band Odio Su Tela per un intervista che gentilmente ci hanno rilasciato il 30 dicembre 2007.
Che stia ancora accadendo qualcosa a Canterbury? Che nel momento in cui il cielo è popolato da centinaia di strani aeromobili, uno skylarking (*) puro e semplice si libri su un’altra quota volando senza assistenza da terra? Affermativo, l’equipaggio del National Health viaggia meravigliosamente alto
Quando mi è arrivato Only Science Can Tell Us The Truth dei Radium88 non vi nascondo che ero molto curioso di sentirlo. Questo perché alcuni amici, del cui giudizio musicale mi fido quasi ciecamente, mi avevano parlato bene di questa band britannica e del loro sound particolare, quindi non avendo potuto sentire i loro lavori
Sulla scorta del grande e intrigante “Greener Postures” (uno dei dischi migliori del 1980), riesco a procurarmi l’ esordio di Snakefinger (*) facendo i salti mortali visto che i dischi da comprare sono una marea ma le sostanze da pischello sono da boccettina. Anche queste dodici pasticche sono di quelle che fanno sballare e “Chewing
Vi sentite un po fuori fase? Vi sentite logorati dalla vita moderna? Sentite il bisogno di qualcosa che vi tiri su? Se si!, ma anche se no!, vi propongo un bel cocktail.
“This one is for me” è la dedica che Mould fa a se stesso nel 1996. Una delle dichiarazioni di appartenenza ed identità più forti che abbia mai fatto. “This one is for me”: come dire che non c’è niente e nessuno che meriti queste riflessioni amare, niente e nessuno con cui dividere illusioni
Dar visibilità a nuove band è una cosa che faccio sempre con piacere. Se poi son italiane meglio ancora. Se poi son sardi ancor di più. Se poi son bravi da anche soddisfazione. Chiaro che per tutti i gruppi sardi vale quello che ho scritto all’inizio della recensione dei bravi Unlike di Sassari. Gli
“Free rock allucinato totalmente imbevuto di suggestioni psichedeliche”. Così recita la breve presentazione dell’enciclopedia del rock allegata ai numeri di Rockstar dell’81 e che segnala “Parable of the arable land” (1967) quale