RESIDENTS “Duck stub/Buster & Glen” (1978)

Nel cercare di definire in qualche modo la musica dei Residents, esercizio non proprio agevole a mio parere, il terreno delle ipotesi può essere così vasto da sfiorare paradossalmente la sterilità della vaghezza. Certo è che insieme agli Ubu, questo misteriosissimo gruppo di San Francisco, con all’attivo già diverse incisioni (“Meet the Residents” e “The

WALTER STEDING “Walter Steding” (1980)

E’ dal ribollente calderone dell’underground Newyorkese che peschiamo il debutto di Walter Steding, giovane violinista alle prese con un progetto definibile nell’area della contaminazione di suoni classici con suoni elettrici ed elettronici. Il rischio della didascalità, sempre presente in operazioni di questo

MX 80 SOUND “Crowd control” (1981)

Tempismo: “Capacità di scegliere il momento più opportuno per attuare un intervento con le migliori probabilità di riuscita”. Avanguardia (dal francese avant-gard): 1) trovarsi in posizione notevolmente avanzata, progredita; 2) di avanguardia _ di quei movimenti letterari o artistici e delle loro espressioni concrete che propugnano o attuano audaci programmi, in contrasto, apparente o effettivo,

WARREN ZEVON “Excitable boy” (1978)

In pista già dal 1969 (“Wanted dead or alive” è il primo misconosciuto lp) e con un seguito dal titolo omonimo pubblicato due anni fa, Warren Zevon fa centro con il nuovo “Excitable boy” inciso per la Asylum Records (etichetta di Joni Mitchell e Tom Waits) con la produzione di Jackson Browne (coadiuvato da W.

ALTERED IMAGES “Happy birthday” (1981)

Indotti dai Public Image Ltd. alla tentazione di mettere su una rock band (pare che l’ ascolto di “Public Image” li abbia fulminati), esordiscono con “Happy birthday” gli Altered Images di Glasgow. Sponsorizzati da Siouxsie e prodotti da Steve Severin, gli Altered Images danno alle stampe un LP piuttosto deboluccio, palesemente

Voivod – Nothingface (1989)

  Lo dico subito, questo album dei canadesi Voivod è sicuramente il mio preferito della loro interessante produzione. A primo ascolto sembrerebbe un semplice disco metal, ma non è solo questo, i Voivod qui su Nothingface vanno ben oltre; nel mezzo del

THE KINKS “One for the road” (1980)

Molti hanno visto nel trittico di dischi incisi per la Arista [(“Sleepwalker” (1977), “Misfits” (1978) e “Low budget” (1979)] la seconda giovinezza e la rinascita artistica dei Kinks dopo un periodo, quello sotto l’ egida della RCA, controverso e qualitativamente non all’altezza della fama conquistata con i classici dei sixties.