Fabryka – Istantanea (2009)

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Si dice che il mondo musicale sia in crisi.

Se questo è sicuramente vero in termini di vendite non credo che sia altrettanto vero in termini di voglia di fare musica.

Forse oggigiorno c’è meno voglia (o necessità) di sperimentare, ma a livello qualitativo questa crisi non la vedo. In particolare nel mondo indie nelle sue varie espressioni, dal pop alle cose più estreme, noto molta vitalità nel rielaborare e rimescolare cercando di farlo il più possibile proprio quanto prodotto negli ultimi 50 anni, accompagnata spesso e volentieri da qualità; forse solo il mondo metal attraversa un piccolo periodo di stanca dopo però un lunghissimo periodo di fermento e innovazione continua. Certo di cose particolarmente nuove nulla si prospetta all’orizzonte, ma di cose brillanti si!

E in Italia la situazione forse è anche più effervescente che altrove.

Ulteriore conferma a queste mie considerazioni me la forniscono i Fabryka, giovane band di Bari formatasi sul finire del 2004 che passando attraverso due ep, varie collaborazioni e concorsi è arrivata, grazie alla Godz di Luca Serpenti, a dare alle stampe Istantanea, il loro esordio sulla lunga distanza.

I Fabryka sono, secondo me, una delle fotografie che meglio rendono il discorso fatto prima. Cioè una band che magari non aggiunge niente di nuovo al panorama musicale, ma che ha la capacità di rielaborare cose già sentite e, nel caso dei Fabryka è proprio il caso di sottolinearlo, farlo in maniera che è solo goduria per i nostri padiglioni auditivi.

Su Istantanea i pezzi vi richiameranno subito alla mente le band e gli artisti che i Fabryka stessi citano fra le loro influenze, quindi in primis Bjork, poi Massive Attack, Portishead, Lali Puna, ma lo faranno in maniera talmente elegante e con la differenza fondamentale dei testi in italiano che non potrete non apprezzare il lavoro di questi ragazzi.

Non solo, in un paio di occasioni potreste sentire aggirarsi tra le pieghe dei brani accenni del David Sylvian più melanconico.

La musica che va a comporre i brani di Istantanea si muove quindi tra elettronica e acustica, creando momenti magicamente romantici e altri più irruenti ma sempre attraversata da un aura malinconica di fondo, in cui la bella voce di Tiziana Felle (che in qualche linea vocale mi ha ricordato Samuel dei Subsonica) vi accompagnerà delicatamente. Inoltre più di un pezzo si presta al passaggio radiofonico, senza però essere smaccatamente commerciale.

Il punto di forza di questo album è senza dubbio la qualità e l’equilibrio degli arrangiamenti e della produzione, punto più debole forse la troppa uniformità dei suoni. Il momento che amo di più nel disco è la seconda parte di Legami, quella strumentale, davvero bellissima e delicatamente malinconica.

Non conosco i lavori precedenti dei Fabryka, ma non posso che consigliarvi Istantanea, perché è un album d’esordio davvero bello e che vale ogni centesimo che spenderete per l’acquisto.

 

 

 

 

Mario (aprile 2009)

 

 

 

 

Tracklist:

  1. Intro

  2. In un modo semplice

  3. Se

  4. Passi distratti

  5. Ragazza del 76

  6. Febbraio

  7. All’incrocio

  8. Il gioco

  9. Il tempo alle altre cose

  10. Calendario

  11. 6 brevi storie

  12. Quando fuori piove

  13. Wonderland

  14. Legami

 

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