MYO Fest 2011 (My Aim to Farewell, Carousel 47, Ready, Set, Fall!, Before Today Collapse, Forgotten Tears, A Line Before the Ocean, Tasters)

Le premesse per un ottimo party pasquale firmato MYO Crew ci sono tutte: otto bands pronte a succedersi sul palco dalle 18.30 a notte inoltrata, seguite da un potente dj set firmato V.O.D.A. (con la collaborazione di Wessex, dj Dubstep/Drum and bass).

I primi a salire sul palco sono i torinesi My Aim to Farewell: sound molto potente e grande bravura dal vivo, i loro brani prendono parecchio e nonostante la poca gente sotto il palco danno il massimo. La band promette decisamente bene e si spera di rivederli molto presto nel milanese, magari non in apertura.

Poi è il turno dei Kenningar, band torinese che propone un interessante metal melodico in cui traspaiono melodie di influenza svedese. La voce di Simone rapisce al primo ascolto, pulita e mai banale, come le melodie che si mescolano alla perfezione con le basi più forti. La performance non delude le aspettative dei fans, vista la bravura che i cinque ragazzi hanno anche dal vivo. Una band da tenere assolutamente d’occhio, sperando di rivederli presto da queste parti e magari non in apertura. (NOTA: mancano le foto a causa di problemi con la reflex.)

Terza band: i Carousel 47, da Brescia, con un nuovo batterista. I tre ragazzi hanno già dimostrato svariate volte di saperci fare dal vivo, riuscendo a coinvolgere il pubblico e ad intrattenerlo con le loro sonorità fresche. Purtroppo dopo la prima canzone nasce un problema con il basso, che porta via tempo prezioso all’esibizione. Tuttavia la band non si fa scoraggiare e prosegue l’esibizione in tutta tranquillità, nonostante i fans siano meno caldi del solito. Hanno fatto esibizioni nettamente migliori, questo è vero, ma hanno dato il massimo e un caldo applauso se lo meritano.

Arriva quindi il momento dei genovesi Ready, Set, Fall!, gruppo molto apprezzato dalla scena non solo italiana. Band metalcore come non se ne vedono tante, capace di mescolare alla perfezione energia e melodia, tecnica e passione. Live sono quasi perfetti, la voce di Christian è potentissima e nonostante non stia bene a causa di una sinusite, riesce a dare veramente il massimo.

Dopo una breve pausa, giusto il tempo di cenare, salgono sul palco i Before Today Collapse. Sotto il palco non c’è quasi nessuno, forse per colpa della pausa. La band non dà il meglio anche a causa della scarsità di fans che certo non li invoglia a dare il massimo: si sono viste performances nettamente migliori.

Ed ecco i Forgotten Tears, che approfittano di questa data per annunciare il release del loro ultimo lavoro “Words to End”. Con il loro potente metalcore riescono a fare un’eccellente performance coinvolgendo gli spettatori. Il sound è interessante, ci sono giri di chitarra complessi e ottimi cambi di velocità, ma alla lunga risulta leggermente ripetitivo e dà l’idea di qualcosa di già sentito.

Penultima band della serata sono i torinesi A Line Before the Ocean, con due sostituti a una delle due chitarre e alla batteria (dove troviamo Paul, batterista degli Mswhite). Suonano pezzi ormai fissati nella memoria dei fans, che sotto il palco cantano a squarciagola e paiono soddisfatti, ma anche una cover e un interessante brano nuovo, in cui troviamo come seconda voce il bassista Marco. Il gruppo non dà il meglio di sé, sarà anche perché la formazione non è quella originale, ma la performance non delude il pubblico e meritano comunque di essere applauditi calorosamente.

Infine ecco i livornesi Tasters, ex Taster’s Choice, che dopo parecchio tempo tornano finalmente nel milanese. Attiva da undici anni, in cui hanno cambiato genere e alcuni componenti, la band non ha di certo perso lo smalto: dal vivo danno sfoggio di una notevole potenza, e infatti dopo poche note parte il pogo. Le percussioni sono potenti e la voce si alterna tra violenza e melodia senza mai risultare banale. Performance decisamente buona, capacità di coinvolgere ottima.