Quando sento certi album la fortissima tentazione che ho è quella di scrivere solamente:
Bellissimo.
Compratelo.
Punto.
Tentazione che provo veramente fortissima per Eve il nuovo album, il quinto, degli Ufomammut.
Gli Ufomammut sono una band che nel corso degli anni ha sempre dimostrato una costante voglia di esplorare nuove sonorità e nuove strade, sempre mantenendo però delle precise radici e dei precisi riferimenti.
Anche in questo nuovo lavoro non si smentiscono. Il bello che lo fanno innalzando ancor più in alto il loro livello qualitativo che, diciamola tutta, con Supernaturals: Record One e il successivo Idolum aveva raggiunto livelli altissimi.
Per cui anche su Eve i riferimenti son quelli “soliti”, cioè Psichedelia, Stoner e Sludge, in particolare i Neurosis e forse ancor più che nel passato i Pink Floyd.
Ci sono però delle differenze rispetto a quanto ci avevano già proposto.
Innanzitutto la struttura dell’album anzi del concept album, non più una serie di pezzi ed una suite finale, Eve è costituito da un unica lunga suite di quasi 45 minuti divisa in 5 movimenti che fluiscono uno nell’altro. La musica rispetto al passato è ancor più cupa, ossessiva ed apocalittica e per questo non possono non ricordarmi i primi Swans di Michael Gira ai quali tanto debbono le band sludge, ma non mancano i momenti estremamente energici in cui gli Ufomammut esprimono ancor meglio che in passato la potenza e la furia sonora di cui son capaci.
Si! il bello di quest’album è il continuo mutare e fluire delle parti che lo compongono, dove l’energia cede il passo all’ossessività per poi riesplodere in cavalcate sonore entusiasmanti e poi passare ad atmosfere quasi ambient. Il tutto in un’unica lunghissima suite dalla struttura quasi prog (che a chi si è nutrito di pane e Meddle può solo portare gioia), la quale è un continuo cambio e un continuo fluire l’un l’altro, in un mix altamente godibile, degli stili citati prima che contraddistinguono gli Ufomammut.
Sulla capacità espressiva del trio poco da dire se non Bravi, però una nota di merito in più va a Vita per l’ottimo lavoro fatto alla batteria nei momenti più ossessivi a non far scivolare il brano nello scontato e noioso. Ecco credo che questa sia la chiave di volta di Eve, cioè la capacità che gli Ufomammut hanno avuto nel dar vita ad un brano che, vista la sua non indifferente lunghezza, in molte sue parti sarebbe potuto scadere nello scontato e nella noia ed invece hanno saputo mantenere teso e coinvolgente, portando ancora più in alto l’asticella grazie anche al buon lavoro in fase di produzione fatto dalla band insieme a Lorenzo Stecconi.
Se proprio debbo fare un appunto riguarda il finale, io lo avrei ricollegato all’inizio dando vita ad un ideale loop consentendo al quinto movimento di fluire sul primo.
In conclusione, Eve, che gli Ufomammut hanno dedicato ad Eva la prima donna sulla Terra che (come Prometeo) si ribellò al Creatore per donare agli uomini la Conoscenza, è un album bellissimo che mi conferma ancora una volta che in Italia si fa ottima musica.
Un album nel quale i fan della band troveranno le sonorità che hanno amato e qualcosa in più.
Un album che gli amanti della psichedelia, dello sludge e dello stoner non possono farsi scappare.
Un album che, se non avete paura della conoscenza, consiglio a tutti.
Mario (aprile 2010)
Tracklist:
Eve (I – V)