Sempre più spesso mi capitano fra le mani (e nel lettore cd) album di autori a me totalmente sconosciuti.
La cosa di solito mi fa solo piacere, perché la trovo sintomo di fermento creativo e di nuovi punti di vista.
E’ ad esempio il caso di Silly Lilly, terzo album degli Zero In On, giovane band elvetica che però può vantare circa 10 anni d’esperienza e non son pochi. Esperienza che si nota tutta in quest’ultima fatica.
Silly Lilly è il disco col quale hanno deciso di presentarsi al pubblico italiano dopo un processo di crescita e maturazione che li ha portati ad avere ottimi riscontri oltreché in casa propria anche in Francia, Germania ed Inghilterra. Il disco, autoprodotto, che da noi è uscito nel 2010 è in effetti del 2009.
La musica che ci propongono gli Zero In On su Silly Lilly è un pop-rock di chiara ispirazione angloamericana, in special modo di quel filone di band che hanno ripreso gli insegnamenti delle band new-wave / post-punk anni ’80 attualizzandolo e facendolo proprio, quindi band tipo Franz Ferdinand, Muse, The Killers e così via dicendo, con in più un occhio alla lezione dei Pixies (che non guasta mai 🙂 ).
Detta così sembrerebbe che gli Zero In On potrebbero essere i classici imitatori che non fanno altro che riproporre proposte musicali di sicuro successo. Per certi versi è così, nel senso che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, ma (e sottolineo il ma) la capacità di scrittura ed interpretazione (unita alla esperienza decennale) del trio elvetico è di buon livello e questo ha fatto sì che gli 11 brani che formano Silly Lilly siano molto gradevoli e rendano l’album nel suo insieme più che apprezzabile. Quindi non dei meri imitatori ma qualcosa di decisamente meglio.
L’unica cosa che non condivido è la scelta di cantare solo in inglese. Ora per una band che punta anche aldifuori dei patri confini, come ad es. gli Zero In On, ci può anche stare, però a mio avviso sarebbe meglio utilizzare sia l’inglese che la propria madrelingua. Oltretutto di solito gli abitanti della Confederazione elvetica conoscono più lingue, essendo ben 3 le lingue ufficiali (Italiano, Francese e Tedesco) più il Romancio ed immagino che i nostri parlino anche il Ticinese (una variante del Lombardo) essendo di Locarno.
In conclusione, aldilà del discorso inglese si inglese no inglese anche, Silly Lilly è un album che merita attenzione e son sicuro che piacerà a molti, in particolare a chi apprezza le band citate prima.
Mario (luglio 2010)
Tracklist:
1. Silly Lilly
2. Los Angeles Is Burning
3. Cherry Blossom
4. Monday Funday
5. Welcome To The Moon
6. My Black Guitar
7. Boob Boom baby
8. 8 Sergent Dylan Sand
9. 9 Sergent Dylan Sand
10. Coloured Wall
11. Words