Ancora un bel colpo per la Dischord di Ian Mc Kaye che con gli Smart Went Crazy chiude idealmente la Sua mano di poker con il quarto asso a seguire quelli di Fugazi, Shudder To Think e Jawbox, le band a mio avviso migliori dell’intero catalogo ad oggi sul finire del 1997.
Intanto alcune informazioni minime di servizio: formazione composta da Jeff Boswell alla chitarra e all’organo, Chad Clark autore dei testi e polistrumentista prudenzialmente al crooning, Abram Goodrich al basso, Devin Ocampo alla batteria e Hilary Soldati al violoncello ed alla voce; per credits, ringraziamenti e aspetti tecnici, tutti facenti parte dell’entourage Dischord e della scena di Washington, ci sono, fra gli altri, l’onnipresente Don Zientaria, ovviamente Ian Mc Kaye, Jawbox, Southern Records, Desoto e, tanto per non dimenticare i potenti mezzi economici, tutti coloro che hanno fornito l’ospitalità agli Smart Went Crazy durante il Tour.
“Con art” è il loro secondo disco e segue a distanza di un anno “Now We’re even” disco di cui non avevo notizie sino ad ora e del quale non posso fornire alcun dettaglio. Telefonatina a Wide Records quanto prima dunque.
Intanto però visto il livello qualitativo notevole di “Con art” non posso che parlarne in termini lusinghieri perché parecchi davvero sono gli spunti di interesse. Primi fra tutti il livello delle composizioni ottimo lungo l’intera durata del disco e la cifra stilistica della proposta che, pur rientrando in quella ulteriore nicchia o segmento di mercato alternativo creato da Dischord, si affranca parzialmente da essa.
Elementi di introspezione letteraria per il tenore dei testi che narrano di problemi, inquietudini e dubbi attinenti la sfera personale e, musicalmente di umori wave (comunque sfumati) e di un pizzico di cerebralità, rendono l’ascolto interessante pur restando la materia fondamentalmente alternative.
La presenza del violoncello non dovrebbe trarvi in inganno anche se può apparire sintomatica di fattezze cameristiche, perché in realtà, senza l’ausilio di viola e violino, serve sostanzialmente a sottolineare le linee minacciose di basso o a ricamare sui motivi dei refrain.
E’ il caso del primo bellissimo pezzo cantato del disco, “A brief conversation ending in divorce” storia di ordinaria follia forse ispirata ad un fatto di cronaca. Il cantato di Chad Clark seppur contiguo a quello di J. “modest spice” Robbins è molto caldo almeno fino al terribile urlo finale del presumibile assassino della storia. Non è l’unico momento che stempera tensione ed urgenza tipici delle produzioni Dischord, nei solchi dello strumentale che apre il disco, “Black kites” dalla trama bella e convincente e dalle ricercate linee di basso e chitarra, nella title track, frapposta tra i primi due momenti energici del disco, la stupenda “Immutable beauty” (che ha uno spunto intelligentissimo tra prima e seconda strofa) e la corrosiva “D.C. will do that to you”.
Un primo lato eccellente dunque ed anche il secondo, che non è da meno viaggia su grandi livelli grazie alla combinazione di momenti carichi di tensione con atmosfere più meditate.
Come molti americani delusi e consapevoli, in una qualche misura Smart Went Crazy auspicano sardonicamente un po’ di scomodità e di rinuncia seppur a caro prezzo. Citano, gli interessi sui mutui di lungo periodo, i sacrifici imposti dall’ordinary way of life, ma neppure troppo velatamente, sembrano indagare i processi più misteriosi, meno sindacabili ed inesprimibili che ciascuno di noi porta con sé.
Parlare a voce alta con se stessi forse fa confondere il fluire del pensiero lucido ma può utilmente servire alla costruzione della consapevolezza. La loro è notevole anche se per viaggiare devono accontentarsi di una piccola imbarcazione presa in prestito. Ma con un bel radar, Smart Went Crazy è un puntino tra i più visibili sullo schermo.
Io il Radar ce l’ ho, e Voi?
Anto (1997)
Tracklist:
1. Black Kites
2. Exitfare
3. Brief Conversation Ending in Divorce, A
4. Immutable Beauty
5. Con Art
6. Baker’s Chocolate
7. D.C. Will Do That to You
8. D.C. Will Do That to You
9. Let X=X
10. Funny as in Funny Ha-Ha
11. Bullfighter
12. Holds Up Her Hand, Blacks out the Sun
13. Song of the Dodo
14. Tight Frame Loose Frame
15. Good Day, A
16. So Speaks the Queen Bee
17. Tijuana 3-28-96
18. Now We’re Even