Una gabbia di colori.
Si apre così il concerto di Anders Trentemøller, il danese re dell’elettronica, minimal, techno, trance, chiamatela pure come la volete chiamare.
Una gabbia di nastri colorati come scenografia e dietro poco a poco si schiude una musica lenta e inquietante, fino a che poco dopo, la gabbia scompare per dar spazio a una tigre che delicatamente (seppur con fare sicuro di sé) si da completamente alla sua consolle di synth.
Dalla delicatezza e imperturbabilità propria di un paesaggio innevato, alla potenza devastante di un vulcano in eruzione. E’ cosi che si svolge l’esecuzione dei pezzi, uno dietro l’altro lasciando al pubblico un turbinio di sensazioni, mentre inevitabilmente traspare il malessere che c’è dentro all’animo di Anders (che nonostante tutto spesso tradisce sorrisi emozionati e timidi) attraverso la sua musica potente e struggente. Lo si sente nelle note del synth, o mentre colpisce violentemente un piatto che tiene appeso vicino ad una strana tastierina che suona tipo uno xilofono.
Musica cosi diversa da ciò che comunemente si definisce “musica elettronica”. Per me è molto di più e lo si deduce dalla forza live dei cinque componenti della band sul palco insieme ad Anders, ognuno dedito a dare del suo: chi con chitarre graffianti e tendenti alla noise, chi come le due donne intente ad incantare noi spettatori con voci delicate e strani stumenti simili a campanelli/tamburelli.
Non conoscevo la carica live di quest’artista, ne sono rimasta più che piacevolmente sorpresa. Anzi, incantata direi.
Per me, uno dei concerti meglio riusciti del 2010 e sicuramente uno di quelli a cui non si poteva mancare.
Paola Gravina (ottobre 2010)
© Paola Gravina in esclusiva per Miusika.net
Trentemøller – live @ Magazzini Generali (Milano 15/10/2010)
© Paola Gravina in esclusiva per Miusika.net