Esordirono discretamente, nel 1980, i Pearl Harbor & the Explosions, quartetto di San Francisco composto dai fratelli Hilary & John Stench (sezione ritmica), Pearl E. Gates (voce e percussioni) e dal chitarrista Peter Bilt.
Tra le innumerevoli proposte del tempo, sullo slancio della scena new wave e dello svilupparsi di un’interessante segmento di mercato che Knack e Police avevano contribuito a creare con successi milionari, era abbastanza tipico incontrare band come questa.
A vederli in prima battuta sembravano una delle tante “next big thing” passate lì per caso e tuttavia la band aveva più di un riferimento a livello di background e, ancor più del semplice obiettivo di incidere un disco, si aveva la sensazione di una bella carica di energia che però non riusciva ad incanalarsi nel verso giusto.
Peccato, perché ad esempio il tris di pezzi costituito da Drivin’ (B 52’s + Muffins = Explosions in questo pezzo), la dolce You got it (release it) e The big one, che si segnala per un’ intelligentissimo utilizzo della chitarra ritmica, è davvero di pregevole fattura.
Buca poco profonda per gli Explosions che restarono una delle tante meteore che solcarono il cielo metropolitano di allora.
Anto (febbraio 2011)
Tracklist:
-
Drivin’
-
You Got It (Release It)
-
Don’t Come Back
-
Keep Going
-
Shut Up And Dance
-
The Big One
-
So Much For Love-Get A Grip On Yourself
-
Up And Over