Pro Loco Trescore Balneario Ufficio I.A.T. Val Cavallina
è LIETA DI PRESENTARE
TRESCORE BRITISH BLUES FESTIVAL
XIV EDIZIONE
17/18 GIUGNO 2011
Piazzale Lotto, Trescore Balneario (BG)
Ingresso Gratuito
inizio concerti ore 20:30
servizio cucina e ristoro durante il festival
In caso di pioggia I concerti si terranno al Nuovo Teatro di Trescore
PROGRAMMA del FESTIVAL
Venerdì 17 Giugno
ROWLAND JONES BAND
LOCOMOTIVE BREATH
Sabato 18 Giugno
KYLA BROX
BIG HARP BLUES BAND
Il British Blues nasce verso la fine degli anni ‘50 quando i primi vinili importati dagli Stati Uniti cominciavano a suonare nei pub con l’arrivo dei juke box.
I giovani di allora, sempre attenti alle novità, erano letteralmente rapiti dalle voci e dai suoni d’oltre oceano.
Nel ‘55 Chuck Berry e Bo Diddley pubblicano il loro primo album, Ray Charles inventa il soul, nel ‘56 esplode la Elvismania, e bluesmen come Howlin’ Wolf e B.B. King sono presi a riferimento da un discreto gruppo di musicisti che diverranno poi famosissimi (tra cui i Beatles e i Rolling Stones, per citare i più famosi) che cominciarono a riprodurre nelle loro cantine quei brani, quelle voci, quei suoni, con gli strumenti che avevano a disposizione…
Dopo un primo periodo durante il quale non ci fu un reale apporto creativo, giovani sconosciuti musicisti, come Eric Clapton, cominciarono a realizzare e a comporre brani propri, formando una costellazione di gruppi che lasciarono il segno nella storia della musica: Cream, Animals, Rolling Stones, Fleetwood Mac, John Mayall, Jeff Beck, Led Zeppelin…
A metà degli anni ‘60 utilizzavano i nuovi e potentissimi amplificatori valvolari, dando un grande dispiacere alle proprie mamme che, oltre a tapparsi le orecchie mentre i figli suonavano in cantina, li vedevano arrivare a notte fonda dai locali di Londra dove artisti come Ronnie Jones si esibivano costantemente.
Il loro suono distorto, lo stile di vita e i testi delle canzoni, incarnavano la ribellione mentre gli amplificatori diventavano così il megafono di una generazione.
In Gran Bretagna nacque un vero e proprio filone blues, denominato appunto British Blues, che aveva come caratteristiche l’alto volume e i lunghi assolo di chitarra, totale espressione dei musicisti, tanto da influenzare le giovani leve di musicisti negli States. Lo stesso Jimi Hendrix (morto a Londra nel Settembre del 1970), aveva grande stima dei colleghi britannici.
Il British Blues festival di Trescore è dedicato alla musica blues inglese che ha rappresentato artisticamente e culturalmente l’inizio di un grande cambiamento, una visione per un futuro diverso, migliore, di una generazione di giovani da cui si può ancora oggi prendere ispirazione.
Alla sua 14a edizione il British Blues festival continua a proporre alcuni degli artisti più significativi del genere.
Nelle precedenti edizioni si sono esibiti sul palco del Festival artisti del calibro di Brian Auger, Harbie Goins, Dick Heckstall Smith, Pete Brown, Norman Beaker & Midnight Believers, Nine Below Zero, Wizz & Simeon Jones, George Fame Trio, The Malchiks, The Pretty Things e Two Timers, Sam Hare, Dave Backer.
Pablo Leoni, direttore Artistico British Blues festival di Trescore
Rowland Jones Band
Rowland Jones ha preso la chitarra in mano per la prima volta più di 40 anni fa. Nato in Galles, il suo primo incontro con la musica avvenne attraverso il coro della chiesa, ma fu la chitarra la vera rivelazione. La seconda rivelazione fu il “Blues”, dopo aver sentito il disco leggendario di “John Mayall’s Bluesbreakers with Eric Clapton”. Ha sperimentato molti generi musicali, tra cui il Blues, elettrico e acustico, country-rock e il Jazz, con il batterista Tony Mann (“sideman” di Barney Kessel, Tal Farlow, Chet Baker) con cui ha fondato il Tony Mann Quartet con Cristiano Arcelli (sassofono) e Daniele Mencarelli (contrabbasso). Ha suonato in locali noti, come ‘The Marquee’ e ‘The Speakeasy’. Nel marzo del 2007 Rowland è tornato in Italia riscoprendo e le sue vere radici: il Blues. Ha suonato in tutta Italia, incluso tanti festival: Trescore British Blues, I.B.C. a Parma, Trasimeno Blues, Bianco Rosso e Blue, Etna Blues e Tropea Blues. Rowland continua di scrivere il suo ‘blues contaminato’ e collabora con tanti altri musicisti. Ha condiviso il palco con nomi come Nine Below Zero, Kellie Rucker, Sam Hare, oltre a C.J.Tucker e Carlton Armstrong (Ronnie Baker Brooks Band). Guido Pietrella ha incontrato il basso elettrico all’età di 15 anni, e Gianluca Meconcelli ha iniziato a suonare la batteria all’età di 13 anni. Quindi tutti e due hanno un’ottima conoscenza di tutti i generi musicali, dal Soul al Funk, dal Jazz al Rock, e lavorano insieme da quasi venticinque anni. Come Jones dice: ‘loro sono un anima con quattro mani!’ Pietrella e Meconcelli hanno suonato sui palchi dei più importanti locali e teatri italiani: Blue Note (Milano), Soul Kitchen (Bolzano), Sugar Reef (Isola d’Elba), Domus Talenti (Roma), Pocoloco (Perugia), Fuorilodi (Lodi), Inferno (Isola d’Elba) anche hanno suonato negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Ungheria, e Svizzera. Hanno collaborato e collaborano tutt’ora con artisti come Sarah Jane Morris. Mario Rosini, Laura Falcinelli e Simona Bencini.
Locomotive Breath
Il gruppo nasce nel novembre del 2009 da un’idea di Alex Leoni e Matt Biondi. Il groove della band, diretto e carico di passione, conquista il pubblico dei pub toscani e spinge i membri del gruppo ad incidere il primo album. Nasce cosi ”Shuffle Train”, prodotto da Alex Leoni, Matt Biondi e Indastria Studio. Un EP contenente brani inediti ed omaggi ad artisti blues italiani. Lanciato nel suo tour promozionale in autunno 2010, “Shuffle Train” vende 500 copie in pochi mesi ed è soggetto di interesse da parte di network e media nazionali (tra cui Virgin Radio).
Kyla Brox
Kyla Brox può essere tenera, incalzante e risoluta: Kyla sfuma infatti la distinzione tra dolore e piacere come hanno fatto i grandi interpreti soul del passato. Figlia del cantante blues Victor Brox, Kyla ha iniziato a cantare sul palcoscenico all’età di 12 anni ed il suo nome compare su vari album, tra i quali il successo del gruppo Coming Home (2004) e Grey Sky Blue (2009), essenziale e carico di sensibilità. La diversa situazione, dalla band al duo/trio, permette a due distinte Kyla di emergere: la briosa “blues mama” discendente diretta di Bessie Smith, e la tenera cantante soul che mette in musica le sue speranze e le sue paure. In entrambe le situazioni non abbandona mai la realtà emotiva, ed è senza dubbio la migliore cantante blues e soul inglese della sua generazione. La “Kyla Brox Band” è entrata nel grande giro con la sua sensazionale esibizione al Colne Blues Festival nel 2002, ma affonda le sue radici in un passato ancora più remoto, a qualcosa di famigerato.
Big Harp Blues Band
Un nome nuovo alla ribalta nel panorama Blues Italiano, Big Harp, un vero e proprio Blues show man, armonicista cantante cresciuto con la passione per il Blues e per quel piccolo strumento capace di muovere tante emozioni. La Blues Band, capitanata da Massimo Casazza, è sempre più presente sulla scena Blues di questi ultimi anni sia in Italia che all’estero, anche grazie alla spinta generata dai consensi positivi del pubblico.