Sono passati quattro anni dall’uscita di Goddamned, primo album del cantautore newyorkese Jay Brannan, e il 27 marzo è finalmente uscito il suo secondo lavoro Rob Me Blind. Le aspettative sono alte, viste le lodi che la critica aveva tessuto riguardo al primo lavoro, e si alzano ancora di più sapendo chi è il produttore: David Kahne, che tra gli altri ha prodotto anche Paul McCartney e Regina Spektor.
Già dalla prima traccia ci si rende conto della validità dell’album, idea confermata man mano che si prosegue con l’ascolto: melodie leggere ma toccanti, fresche ed estive senza risultare banali o noiose; testi che si muovono in sincrono con lo stato d’animo del cantante e con la melodia, passando da rabbia a tristezza, da speranza a malinconia.
Non c’è molto da dire su Rob Me Blind, perché è il classico album che va ascoltato per essere capito. Uno di quei dischi da primavera/estate che vanno ascoltati sdraiati sotto il sole in mezzo a un prato, perché nonostante abbia liriche spesso cariche di dolore, ha sapore di libertà e lascia il sorriso. Voto: 8
Elena Antolini (Aprile 2012)