Festival internazionale
Time in Jazz
XXV edizione:
“Fuoco”
Berchidda (Prov. Olbia-Tempio) e Comuni limitrofi
09 > 16 agosto 2012
con la direzione artistica di
Paolo Fresu
Ultime due giornate del festival Time in Jazz.
Ferragosto a Berchidda con il duo PaoloFresu e Omar Sosa (ore11),
e gara di poesia improvvisata (ore 18).
In serata il “Giornale di bordo” di Antonello Salis,
Paolo Angeli, Gavino Murgia, Hamid Drake (ore21.30)
e la festa finale con Daniele Sepe e la Vesuvian Magmatic Orchestra (ore23)
Giovedì concerto aperitivo con il Mudras 4tet a Berchidda (ore11).
E in serata la Funky Jazz Orkestra chiude il festival all’Aeroporto di Olbia (ore 20).
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Dirittura d’arrivo per Time in Jazz: tra domani (mercoledì 15) e giovedì (16 agosto) il festival diretto da Paolo Fresu a Berchidda (prov. Olbia-Tempio) e in altri centri del nord Sardegna, vive le pagine conclusive della sua venticinquesima edizione. Un’edizione intitolata all’elemento Fuoco, a chiudere il ciclo quadriennale che Time in Jazz ha voluto dedicare ai quattro elementi primari.
La musica, naturalmente fa la parte del leone, ma sono tanti gli eventi e gli appuntamenti collaterali ai concerti anche in queste due giornate finali.
Come di consueto, la mattina di ferragosto si svolge tutta alla chiesetta di San Michele,nella campagna fuori Berchidda, con una serie di eventi riuniti sotto l’insegna di “Sas Chejas Foranas”, un progetto che ha ottenuto quest’anno il patrocinio da parte del Ministero dell’Ambiente, e con cui Time in Jazz rinnova il suo impegno sul fronte della sostenibilità.
Si parte con un incontro con Giuseppe Delogu, del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, in in cui si affronterà l’argomento Fuoco dal punto di vista degli incendi e della loro prevenzione.
Il verde scenario di San Michele si prepara poi ad accogliere un concerto en plein air che promette emozioni: protagonisti, Paolo Fresu e Omar Sosa. Reduci dall’esibizione della sera prima in trio con il percussionista indiano Trilok Gurtu, il trombettista sardo e il pianista cubano in questa occasione presentano il repertorio di “Alma”. Uscito lo scorso febbraio per la Tuk Music, l’album fissa sulle sue tracce il lirismo e l’introspezione che accomunano i due musicisti, capaci di mettere in dialogo – con sapiente tecnica – poesia, energia e spiritualità: una riuscita miscela di jazz, musica cubana, Africa e world, che affonda le sue radici in una profonda intesa musicale.
Al concerto seguirà, come ormai da tradizione, il pranzo tipico berchiddese: un’occasione conviviale per gustare alcuni piatti tipici della cucina locale e prodotti “a chilometro zero”, nel rispetto dell’ambiente: è previsto infatti l’uso di stoviglie e detergenti biodegradabili, grazie a “Una tavola in verde”, iniziativa realizzata in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Olbia-Tempio, inserita tra i progetti di sostenibilità di Green Jazz, il progetto del festival che dal 2008 dà voce ai temi della tutela del patrimonio ambientale e culturale
Nel pomeriggio, alle 18, si rinnova un altro appuntamento abituale nelle campagne berchiddesi, alla chiesa di Santa Caterina, poco fuori dal paese, con la Gara di poesia improvvisata, quest’anno da giocarsi, ovviamente, sul tema del Fuoco. A sfidarsi in versi saranno gli esperti Bruno Agus e Salvatore Scanu, accompagnati dal Coro di Ula Tirso.
Per limitare il movimento di automobili private, Time in Jazz ha allestito un bus navetta che collega Berchidda con i luoghi dei concerti in decentramento. Easy Trip (questo il titolo dell’iniziativa che fa capo a Green Jazz) prevede domani(mercoledì) la partenza alle 10.40, per il concerto di Paolo Fresu e Omar Sosa a San Michele, e alle 17:40 per la gara di poesia improvvisata. ll bus parte dal piazzale dell’albergo Nuovo Limbara, e ci si deve recare all’appuntamento almeno quindici minuti prima.
Laseradiferragosto, l’ultima in piazza del Popolo a Berchidda,per consuetudine si articola in due momenti distinti: il primo, alle 21:30, con ingresso a pagamento, vedrà in scena “Giornaledibordo”, progetto che vede affiancate quattro forti personalità musicali slegate da ogni cliché: i sardi Antonello Salis al pianoforte e alla fisarmonica, Gavino Murgia ai sax e Paolo Angeli con la sua chitarra sarda “preparata”, più il batterista afroamericano Hamid Drake. Musicisti eclettici, con alle spalle lunghe e importanti carriere a livello internazionale, i quattro porteranno in scena a Berchidda – e poi a Sassari, in piazza Tola sabato 18 alle 21.30 – il risultato di un incontro, nato nell’ambito dell’European Jazz Expo di Cagliari nel 2008 , e fissato sulle tracce dell’album “Giornale di bordo”, pubblicato due anni fa dall’etichetta cagliaritana S’Ardmusic.
Con una nuova puntata del diario del festival, lo scrittore Flavio Soriga segnerà idealmente il passaggio alla seconda parte della serata (dopo le 23): liberata la piazza da sedie e transenne, e aperta al pubblico non pagante, prenderà il via la festa finale di Time in Jazz, anticipata come di consueto da eventi speciali a sorpresa. L’atmosfera della festa si farà esplosiva sulle note della Vesuvian Magmatic Orchestra del napoletano Daniele Sepe con la sua carica di energia: una formazione che già dal nome evoca il calderone di suoni e culture da sempre proprio della musica partenopea. Insieme al sassofonista napoletano, le voci della cantante Floriana Cangiano e Doris Lavin, Franco Giacoia alla chitarra elettrica, Tommy De Paola alle tastiere, Davide Costagliola al basso, Daniele Chiantese alla batteria, Florin Barbu e Roberto Lago a alle percussioni, per un repertorio che, accanto a brani tratti dalla vasta produzione di Daniele Sepe, proporrà pagine del nuovo album “Canzoniere illustrato“: un menù internazionale di canzoni provenienti da tutto il mondo e dal folklore italiano orchestrati nei più diversi stili, come è tipico di Daniele Sepe.
Ultima notte anche per la musica dal vivo e i dj set in programma dopo la mezzanotte al Centro Laber, dove si sono alternati quattro gruppi (tutti sardi), e quattro nuovi talenti della console, selezionati rispettivamente attraverso il secondo concorso “Time Out!”(bandito lo scorso gennaio, ha visto la partecipazione di ben settanta band da tutta Italia) e la “DJ Laber competition” (un’apposita selezione che si è tenuta lo scorso maggio). Mercoledì l’ultima ribalta spetta al King Howl Quartet,che incontra nel suo percorso artistico la forza del blues, e al DJ RENTON, originario di Berchidda
Domani (mercoledì 15) si conclude anche il ciclo di film curato da Gianfranco Cabiddu che, sulle suggestioni ispirate dall’elemento “Fuoco”, ha presentato una selezione di opere cinematografiche molto diverse tra loro per tecniche di racconto e per temi. Alle 16, come sempre al Cinema Comunale di Berchidda, si proietta Visioni Mute del Fuoco, una divertente selezione di spezzoni e scene su come viene presentato “l’aldilà” nel cinema muto italiano del primo Novecento, musicate dal pianoforte di Marco Dal Pane: “Il diavolo zoppo” (1909),“Come fu che l’ingordigia rovinò il Natale a Cretinetti “(1910) e“Maciste all’Inferno” (1915).
Nelle giornate conclusive del festival si continua a dare ampio spazio alle presentazioni editoriali nell’ambito del progetto “Wine Book”. Domani (mercoledì) al Jazz Pub di Berchidda si parla di “A Fogu aintru”, di Giulio Angioni, edito da Ilisso.
Giovedì 16, giornata conclusiva della kermesse berchiddese, ci si sposta invece al Museo del Vino (alle 11), per la presentazione di due lavori che illustrano il tour dei “50! anni suonati”, intrapreso lo scorso anno da Paolo Fresu, con 50 concerti in 50 diversi luoghi della Sardegna insieme ad artisti provenienti da tutto il mondo: si parte con il libro “In Sardegna. Un viaggio musicale” (uscito per Feltrinelli lo scorso giugno) in cui Paolo Fresu racconta, come in un diario di bordo, emozioni, luoghi e personaggi incontrati durante l’impresa; gli stessi che si ritrovano anche nel diario per immagini (corredato da DVD) del fotografo Gianfranco Mura “Paolo Fresu, 50 suonati”, pubblicato a luglio dalla casa editrice Ilisso.
Nel corso dell’appuntamento, l’Accademia popolare gallurese “Gavino Gabriel” di Tempio Pausania consegnerà a Paolo Fresu il Premio Gavino Gabriel, una segnalazione con cadenza annuale riservata a personaggi o artisti che si sono particolarmente distinti nel campo dell’arte, della musica, del canto, delle tradizioni o della cultura popolare. Accompagnerà la consegna del premio, che consiste in una caratteristica targa ricordo, una breve esibizione del coro Gavino Gabriel, una formazione vocale che canta a 4 o 5 voci, secondo il collaudato modulo della “tasgia”, antichissima polifonia sardo/gallurese, utilizzando una scala contenuta in 2 ottave.
Al termine delle presentazioni editoriali, aperitivo in musica con il Mudras Quartet, di Giovanni Sanna Passino (tromba), Mariano Tedde (pianoforte), Salvatore Maltana (contrabbasso) e Massimo Russino (batteria). La formazione sarda che vanta numerose collaborazioni in contesti eterogenei, dalla musica etnica al teatro, ma soprattutto nel campo del jazz, proporrà un repertorio di brani originali, caratterizzati da una forte influenza da parte della musica elettrica degli anni settanta/ottanta e dalle atmosfere tipiche del jazz europeo, già contenuti nel suo primo album, Skywalkin’ (Blue Serge, 2011).
In serata, alle 20 (e non alle 18, come precedentemente annunciato) il lungo viaggio musicale della venticinquesima edizione di Time in Jazz si conclude con un concerto all’Aeroporto Costa Smeralda di Olbia. Dopo aver animato l’apertura di Time in Jazz a bordo della nave della Sardinia Ferries, il compito di suggellare il festival spetta alla Funky Jazz Orkestra, la formazione berchiddese diretta dal trombettista Antonio Meloni, con un repertorio a base di classico, swing, funky, fusion, latin jazz. Ad accompagnarli, un ospite del calibro di PaoloFresu.
Negli spazi del Centro Laber proseguono invece fino al 16 settembre le mostre del PAV, il Progetto Arti Visive, in cui il tema del Fuoco viene esplorato attraverso i differenti linguaggi della sperimentazione visiva: dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia, al video e alla performance. La sperimentazione contemporanea nazionale ed internazionale è al centro di Firewall, rassegna curata da Valerio Dehò; offre invece una panoramica sulla sperimentazione visiva in Sardegna Nello specchio di Prometeo, a cura di Giannella Demuro, mentre una selezione di video e film sperimentali accomunati dall’uso dello sfocato è la materia prima di Fuori Fuoco, a cura di Marco Senaldi. Ivo Serafino Fenu, con Passion Fruit, racconta l’elemento Fuoco come passione, secondo varie sfumature ed interpretazioni. E ancora, in programma, due mostre che già dal titolo rivelano la loro adesione al tema del festival: I Mangiafuoco – Fight the Fire with Fire, a cura di Sonia Borsato, e L’ultimo spenga l’incendio, presentato dal Collettivo Fuoritema.
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Venerdì e sabato la musica continua con Time in Sassari
Calato il sipario su Berchidda, venerdì e sabato (17 e 18 agosto) ritorna Time in Sassari, la consueta appendice di Time in Jazz, che quest’anno, giunta alla sua sesta edizione, farà tappa anche a Cheremule, Osilo e Sorso.
Sassari sarà come sempre il centro della manifestazione, con due concerti in piazza Tola: nel primo, venerdì 17 (ore 21.00), terrà banco la Vesuvian Magmatic Orchestra di Daniele Sepe, reduce dalla sua esibizione a Berchidda per la festa finale. Già protagonisti a Berchidda la stessa sera di Ferragosto, sabato 18 tornano invece al centro dei riflettori il piano e la fisarmonica di Antonello Salis, il sax di Gavino Murgia, la chitarra di Paolo Angeli e le percussioni di Hamid Drake, riuniti sotto l’insegna di “Giornaledibordo”.
Tre tappe fuori città per Time in Sassari: la prima, nel pomeriggio del 17 (ore 18) al Lavatoio comunale di Sorso, vedrà ancora in scena Antonello Salis e Paolo Angeli, ma in questa occasione in duo.
Sabato 18, invece, la giornata si apre a Osilo, a Sa Funtanedda (ore 11), con il duo “Mirra Drake”, formato dall’americano Hamid Drake alla batteria e da Pasquale Mirra al vibrafono: un incontro musicale all’insegna dell’interscambio e dell’alchimia compositiva, un viaggio sonoro tra melodie sospese, a tratti ipnotiche, che uniscono le pulsazioni dei tamburi con l’eclettismo del vibrafono.
Il terzo appuntamento “extra moenia”, sempre sabato 18 ma nel tardo pomeriggio (ore 18), è infine nell’area archeologica di Museddu, nei pressi di Cheremule: protagonista di nuovo Daniele Sepe, stavolta in trio.
Per informazioni e aggiornamenti si può consultare il sito www.timeinjazz.it o contattare la segreteria di Time in Jazz ai numeri 079.70.30.07 / 079.70.47.31, e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it.