Abbiamo anticipato questo festival nelle nostre news e non potevamo certo mancare.
Giunti sul posto ci aspetta una piacevole sorpresa; l’area del festival è ampia, e un palco assai maestoso domina la scena.
La prima impressione è di essere capitati nel posto giusto per ascoltare buona musica.
Un’area ristoro con bar e pizzeria attende il vostro recensore nordico.
Una birretta e un saluto ai ragazzi delle cucine (tutti volontari!) e poi via verso l’area dedicata alla stampa dove ci accoglie Paola, gentile e carina.
Il programma della prima serata prevede tre gruppi: GREEN BRICKS, GEA e gli headliner MARTA SUI TUBI.
Nel backstage incontriamo i GREEN BRICKS, il gruppo partecipa grazie alla vittoria ad un concorso per artisti emergenti. Sono otto giovanotti della provincia bergamasca, chiassosi e spavaldi come si deve a chi è poco più; anzi anche poco meno, che ventenne.
Chiacchieriamo qualche minuto con loro cercando di capire cosa suoneranno; si prospetta un set di ska cantato in italiano; i ragazzi si richiamano anche a Giuliano Palma ed ai suoi Bluebeaters.
Ci siamo ormai è ora di iniziare!
Dicevamo prima che i GREEN BRICKS sono giovani, molto giovani ed è abbastanza evidente che le loro giovani ginocchia tremino un po’ prima di salire su di un palco piuttosto impegnativo.
Tra le altre cose il pubblico della serata si è fatto abbastanza numeroso.
I ragazzi attaccano con il loro set.
Potere della musica, la fifa blu, altro che GREEN BRICKS, lascia il posto ad un’esibizione sicura e di buon impatto sonoro.
I ragazzi si divertono e divertono.
Merito di musicisti tutt’altro che improvvisati e capaci anche di “tenere” il palco.
Bravi GREEN BRICKS, sarà un piacere assistere ancora ad un vostro concerto.
Il ritmo è sostenuto e presto salgono sul palco i GEA.
L’età media ora si alza un po’; il trio è composto da musicisti con qualche anno in più dei ragazzi che li hanno preceduti.
I GEA sono un “power trio”, basso, chitarra e batteria; suono deciso e potente.
Ritmica incalzante, sostenuta da una batteria in vena alquanto furiosa.
Anche il secondo set ci conferma che gli organizzatori hanno avuto buon “occhio” nella scelta degli artisti per questo festival.
Anche il pubblico, più numeroso di quanto ci si potesse aspettare, dimostra di apprezzare lo show.
Tocca ora ai MARTA SUI TUBI, headliner della serata.
Questa sera formazione a tre.
I MARTA SUI TUBI sono reduci da un lungo tour e si vede.
Riescono a far sembrare semplici anche le cose più difficili e nel loro set trova spazio anche una cover, in italiano, di Syd Barret.
Performance senza sbavature, anche se sul palco qualche problema ai monitor rende più complessa l’esecuzione live.
Termine qui la prima serata di NEVERLAND, L’isola senza confini.
Non siamo tipi da pagella, ma ne vale la pena; assegniamo un bel 9.
Il giorno seguente dimostriamo, una volta ancora, che la puntualità non è il nostro forte e, quando arriviamo, si è già esibito FABRIZIO COPPOLA ed è al termine il set degli AMOUR FOU.
Prendiamo posto giusto in tempo per lo show del TEATRO DEGLI ORRORI.
Anche stasera pubblico presente in buon numero, molti dei quali intervenuti proprio per il TEATRO DEGLI ORRORI.
I ragazzi non deludono; Pierpaolo Capovilla, tarantolato, spara dal palco le sue liriche sostenuto dalla vigorosa band.
E ha un bel daffare il backliner per tenere lontano la bottiglia di birra che Capovilla “minaccia” ad ogni “svirgolata” , microfono alla mano.
Terminato lo show del TEATRO e l’ora della STAR della serata; è arrivato MORGAN (si quello di X-FACTOR).
Cambio di palco un poco più laborioso dei precedenti per installare l’accrocchio di tastiere e ammennicoli vari che il Castoldi si porta dietro.
Molto stiloso, come prevede la sua nuova immagine televisiva il buon Morgan ha anche un seguito piuttosto diverso dai tempi dei BLUVERTIGO.
Rumoreggiano nei pressi dei varchi per il backstage alcune dodicenni…
Parte il primo pezzo e al secondo MORGAN litiga col suo laptop; se la cava egregiamente con una battuta dal sapore al tubo catodico.
Diciamolo chiaramente, si fatica a seguire il filo logico dell’esibizione di MORGAN.
Il Castoldi inanella una dopo l’altra le sue composizioni, alternando qua e là i momenti più felici dei BLUVERTIGO; ci dimostra di essere assai bravo (tecnicamente), ci sbatte in faccia tutta la sua cultura musicale, ma poi? Boh !?
Io non gli arrivo, lasci perdere, per me è troppo, evidentemente devo studiare ancora un po’.
Veloce come è arrivato, MORGAN scompare. E’ l’unico a non concedersi neanche per uno scambio di battute.
E’ il tempo delle vere star ora! Ci sono i MARLENE KUNTZ!
Reduci da un tour teatrale questa sera i MARLENE affrontano un concerto “alla vecchia maniera”.
La scaletta riprende lo spettacolo teatrale con qualche taglio, giusto per adattarsi ai tempi di un festival con molti artisti.
Subito dopo il primo brano (STATO D’ANIMO) parte la prima cover. E’ un’omaggio ai DIAFRAMMA di Federico Fiumani; parte una maestosa ed emozionante versione di SIBERIA. L’elettrica di Tesio scava fino in fondo la nostra anima che freme e geme per l’emozione.
Scorrono i pezzi dell’ultimo album (UNO), intervallati da alcuni “classici”. Su tutti NUOTANDO NELL’ARIA. Qualcuno non ha apprezzato la “svolta” dei MARLENE KUNTZ; c’è chi li vede più morbidi; personalmente posso dire che suonano un gran bene della buona musica. Se poi “prima” erano più furiosi non importa.
Set corposo e ben eseguito; una degna conclusione per un festival riuscito sotto tutti gli aspetti.
Si è registrato il pienone in entrambe le serate; confesso che il Sabato sera sono riuscito a mangiare “utilizzando” la tessera stampa come lasciapassare per le cucine.
Un’ultima parola sull’organizzazione; perfetti.
Gentili ed estremamente professionali.
Hanno creato un festival semplicemente perfetto.
Ah già per la prima serata abbiamo espresso un voto; non manca neanche per la seconda: 9!
E speriamo di rivederci il prossimo anno.
STAKANOV (maggio 2008) fotografie di Emanuela Giurano aka Karmaphoto
e di Stakanov
Green Bricks
GEA
Marta sui Tubi
Amour Fou
Teatro degli Orrori
Morgan
Marlene Kuntz
Becio
tiziana pax