Pare proprio che il 2008 ci riserverà diverse sorprese in terra italica.
Una è stata il ritorno di Lilith, l’altra sono gli Hell Demonio.
Ho avuto modo di sentire solo due pezzi, sostanzialmente post-punk, del precedente disco (Greatest Hits del 2005) di questa band nata nel 2004, che erano carini e con una buona dose di furia ma non particolarmente interessanti.
In questo disco invece la band veneta ha scelto una strada diversa influenzata più da band statunitensi, della west coast in particolare, che porta come risultato sempre al post punk anche se non è esattamente tale.
Per farvi capire meglio prendete le band che gli Hell Demonio citano come loro influenze ovvero: The Stooges, Germs, AC/DC, Jesus Lizard, Rye Coalition e Fugazi a questi aggiungeteci a mio modesto parere il punk della west coast nelle sue varie mutazioni hardcore, gothic e tex-mex quindi ad esempio Adolescents, 45 Grave e X, poi i Sonic Youth senza noise però, i Motorpsycho, infine un minimo di salsa britannica data dagli Wire e dai Gang of Four. Ora tutto sto popò di roba mischiatela insieme e frullatela, aggiungeteci della sana inventiva italiana (cantata in inglese però e qui un piccolo sforzo gli Hell Demonio potevano farlo) con un minimo di goliardia ed ottenete Discography.
Questo disco è veramente bello, ci trovate sonorità che rimandano alle band precedenti senza però che sappiano di stantio o di simil plagio.
I dieci pezzi contenuti in Discography è come se fossero tutti delle suite, solo che durano tre minuti circa. Sta qui la forza di questo disco, dieci canzoni che non sono ne il classico pezzo punk, ne il classico pezzo rock, ne il classico pezzo progressive. Sono invece dieci composizioni che uniscono il meglio di quanto citato prima.
Screaming, cambi repentini, controtempi, cori quasi OI tipici del punk californiano, struttura da suite progressive, il tutto suonato veramente bene con le chitarre che passano dall’arpeggiato al lineare, basso solido e batteria che svaria dallo stile Copeland a quello minimale attraverso hardcore e metal.
Testi, solo in inglese purtroppo, che tendono al goliardico o se preferite all’ironia due titoli per tutti: Arms stolen to farms (braccia rubate all’agricoltura) e Message in a butthole (chiara storpiatura del quasi omonimo pezzo dei Police).
Post punk quindi?
Si direi di si, anche se dato che il lato punk è prevalente e la struttura dei pezzi è in forma di mini suite, forse definirei la loro musica Punk Progressive.
Comunque le definizioni lasciano il tempo che trovano, ciò che più importa è che la musica proposta da Andrea Signorini, Tommaso Gorla, Alessio Sacchetto, Giovanni Marini e Riccardo Orlandi ovverossia gli Hell Demonio è quantomeno interessante, e che Discography è un gran bel disco che vale la pena di avere.
Candidato per me tra i migliori album del 2008.
Mario (giugno 2008)
1 _Arms stolen to farms
2 _Message in a butthole
3 _Play these backwards
4 _Sparkling tangled knots
5 _Mr.Jesus, you are such a wonderful dancer
6 _Foresaking my husband years
7 _How to enter a church within a transparent sphere
8 _Hey trucker, listen to my demotape on your long silent journeys
9 _(From) Hawaii to hell
10_Hell demonio will be pretty disappointed by that