Dopo tre anni dal precedente album Witching Hour e un intenso tour quale spalla dei Nine Inch Nails (che gli portato tra le altre cose, oltre un sapore più gotico nei brani, anche la collaborazione di Alessandro Cortini dei NIN nel presente album) tornano con Velocifero i Ladytron.
I Ladytron sono una di quelle band che suscita reazioni contrastanti in chi li ascolta, alcuni li amano alla follia altri non li sopportano, ciò che è certo e che non lasciano indifferente l’ascoltatore.
Ho idea che Velocifero, quarto album della band di Liverpool, creerà altrettante reazioni contrastanti.
Ne sono sicuro perchè Daniel, Helena, Mira e Reuben hanno dimostrato dal loro esordio nel 1999 di essere persone con la voglia di cercare sempre qualcosa di nuovo pur rimanendo nel solco di quanto già fatto. Credo sia innegabile che questi ragazzi disco dopo disco pur mantenendo una loro precisa identità sonora, che si colloca all’interno della musica elettro, abbiano sempre fatto qualcosa di diverso.
Velocifero conferma questo loro cammino, così come conferma tutto ciò che di buono si era visto in precedenza a partire dal fatto di non cantare solo in inglese ma di utilizzare anche il bulgaro, Mira è di madrelingua bulgara (e questo forse dovrebbe aprire un pochino gli occhi a tutte quelle band italiane che si affannano a cantare esclusivamente in inglese). Infatti i Ladytron in questo album, che è comunque tutto elettronico, continuano la loro marcia di avvicinamento o se preferite di ispirazione verso la pop-darkwave anni ’80, ma ciò non stupisce visto che in più interviste hanno dichiarato il loro amore per i concittadini Echo & the Bunnymen e Teardrop Explodes, pur mantenendo sempre un occhio verso i Depeche Mode più brillanti e i rimandi sixties che li hanno caratterizzati finora. Inoltre si nota anche un approccio decisamente più rock nella costruzione dei pezzi, con anche echi degli XTC e di Nick Cave. I pezzi hanno sempre un bell’impatto, passano dal brioso al sostenuto e spingono a battere almeno il piede se non a scatenarsi nella danza (Firedances?). Solo un pezzo mi ha lasciato il sapore del fin troppo scontato e mainstream.
In conclusione Velocifero forse non sarà il disco dell’anno 2008 o il più originale, ma di sicuro i Ladytron ci hanno regalato un buon album, veramente godibile che si fa riascoltare e riascoltare con piacere e che unisce ottimamente elettropop, darkwave e voglie danzerecce (siamo o no in estate?) anche nella copertina ad opera di Eli Sudbrack.
Consigliato a tutti.
Mario (agosto 2008)
Tracklist:
01. BLACK CAT
02. GHOSTS
03. I’M NOT SCARED
04. RUNAWAY
05. SEASON OF THE ILLUSION
06. BURNING UP
07. KLETVA
08. THEY GAVE YOU A HEART, THEY GAVE YOU A NAME
09. PREDICT THE DAY
10. THE LOVERS
11. DEEP BLUE
12. TOMORROW
13. VERSUS