.
“
Ecco arrivare una nuova classe dirigente con un fiammeggiante nuovo corso per salvare l’industria parlando di capacità di fare profitti – per me che senso ha?” [estratto da “Out on your own” (1986)].
Così esordiva, poco più di tre anni fa (*), “Contenders” primo album degli Easterhouse dei fratelli Perry; è un riferimento importante nel caso vi imbatteste nel loro nuovo disco “Waiting for the redbird” .
I nuovi Easterhouse infatti non convincono nessuno: né coloro rimasti favorevolmente impressionati da “Contenders”, né coloro che non li conoscono. Certo la band non è più la stessa essendo sopravvissuto il solo Andy Perry, ma come giustificare le nefandezze di questo disco?
Passi per il titolo Bragg-iano ma su sostanza e produzione non ci si può esimere dal bacchettare una serie di selezioni tirate via senza neanche tanto mestiere. A parte infatti un paio di innocue canzoncine (cito giusto “Stay with me” che, peraltro, ricorda parecchio lo Sting di “Every breath you take”), il resto sembra scimmiottare il peggior Bruce Springsteen (quello“nato in America” per intenderci).
Spiace stroncare brutalmente i dischi che si comprano visto che, a differenza delle Radio e dei professionisti della penna, a me i dischi non li passa nessuno.
Per fortuna “Waiting for the redbird” è finito presto tra le offerte vantaggiosissime anche se non abbastanza da far concorrenza ad un pacchetto di sigarette.
Difficile smettere di fumare.
(*) Si fa riferimento al 1986 data di pubblicazione di “Contenders”
Anto (1989)
Tracklist:
1. Waiting for the Redbird |
2. You’re Gonna Miss It (When It’s Gone) |
3. Stay With Me (Death on the Dole) |
4. Come Out Fighting |
5. America |
6. Hope and Glory |
7. Say Yes |
8. This Country |
9. Sweatshop |