Killing Joke – live & photo report @ Rolling Stone – Milano 19-20/09/08

 

Killing_Joke_live_Milano_P1030620.jpgTempio 19 settembre 2008, ore 9 partenza, controllo per l’ennesima volta se ho tutto (biglietti, cellulare, chiavi, ecc) e se la valigia è a posto. Saluto la mia paziente e comprensiva famiglia ed esco.

Vado a raggiungere ad Olbia gli altri due “malati” (Anto e Marcello) all’aeroporto per prendere l’aereo per Milano, finalmente il giorno fatidico è arrivato.

Non sto nella pelle, o meglio non stiamo visto che anche Anto e Marcello non vedono l’ora, sono mesi che prepariamo quello che per noi è un evento, ne sa qualcosa la gentilissima Elena di Barley Arts: è dal momento che ho saputo del tour che la bombardo di mail (grazie Elena per la tua pazienza), anzi un doppio evento, i Killing Joke dal vivo di nuovo con la formazione originale.

E’ dal 1982 che Geordie, Jaz, Paul e Youth non suonavano più tutti e quattro insieme, e nessuno di noi li ha mai visti con questa formazione, le volte precedenti in cui li abbiamo visti (al Tenax io e Marcello nel 1983 tour di Fire Dances, e al Tendastrisce sempre io però insieme ad Anto nel 1985 per il tour di Night Time) c’era il roccioso Raven, che oggi ci guarda da un posto migliore.

La curiosità di come saranno questi due concerti e di come saranno i quattro moschettieri (più Reza Udhin) è grandissima. Noi tre siamo amici ormai da una vita ed è stata proprio la passione per la musica ad unirci, insieme abbiamo fatto tante cose (vedere La Redazione) ma la cosa che non abbiamo mai smesso di fare quando ci ritroviamo o ci sentiamo è parlare di musica (non per caso abbiamo dato vita a Miusika). Altra cosa che mi fa piacere e che possiamo riunirci una volta tanto con la parte milanese della redazione di Miusika, l’operoso Stakanov e la brava Emanuela “Karmaphoto” Giurano.

Milano all’arrivo: anche se Anto conosce la città quasi come i suoi dischi, avendoci vissuto per molti anni, prendiamo un taxi e …. Sorpresa! Il gentilissimo tassista ha sullo stereo il nuovo cd dei Metallica, chiaramente gli chiedo di alzare il volume (non lo avevo ancora sentito del resto). Arriviamo in albergo, ci si rinfresca e si esce. Il Classico giro di librerie e negozi di musica (con scaffali rimpinguati più del solito con vinili di ultima generazione) si esaurisce presto; l’evento è sempre più vicino.

Rolling Stone alla sera: baci e abbracci con gli altri e via sotto il palco.

Aprono le danze i francesi Treponem Pal (dei quali scriveremo un report a parte), band con la quale stava collaborando il mitico Raven per il loro ultimo disco Weird Machine, quando si è sentito male e poi purtroppo ci ha lasciato lo scorso anno.

Niente male, suonano proprio bene, l’influenza dei Killing Joke e dei primi Swans è abbastanza evidente, il loro sound è un industrial metal di buona fattura. Fanno un buon concerto, purtroppo troppo breve ma del resto le star della serata sono i KJ, comunque in tutte e due le serate risulteranno più udibili, con un suono quasi perfetto, loro che non i Killing il cui suono in più occasioni darà l’idea di essere come intufato e proprio questo problema porterà nella seconda serata ad una sorpresa poco piacevole. Ma andiamo con ordine.

Finito il gig si provvede al cambio palco. Il numero degli spettatori aumenta considerevolmente e l’aria si carica di elettrica attesa. Oggi i ragazzi ci proporranno i primi due devastanti album, Killing Joke e What’s This For.

Ecco calano le luci, ci siamo. Dopo 23 anni possiamo riassaporare dal vivo la magia dei Killing Joke.

Ecco entrano, Reza Udhin alle tastiere, Martin “Youth” Glover al basso, “Big” Paul Ferguson alla batteria e Kevin “Geordie” Walker alla sua fida Gibson es295.

I tre “vecchietti” sono belli in forma, Paul con qualche capello in meno ma bello asciutto e grintoso; Youth leggermente appesantito rispetto ai vecchi tempi e pur con parecchi capelli in meno ha sempre quella aria alla Sid Vicious; Geordie è sempre lui, con la sua aria british, l’eterna sigaretta accesa nell’angolo e un bicchiere di buon vino rosso a disposizione, il suo modo di suonare quasi noncurante e rilassato tutto di polso, nasconde la calvizie con un berrettino militare cubano.

Si parte.

L’inizio è proprio come mi aspettavo, Requiem.

Ecco che finalmente entra l’ultimo tassello di questa grande band, Jeremy “Jaz” Coleman.

Killing_Joke_live_Milano_6810.jpgJaz è un grande, poche storie, è stato se non il primo uno dei primi ad utilizzare il growl, le sue capacità di tenere il palco sono notorie e la sua voce ha una capacità espressiva notevole, infatti non ci deluderà. Finalmente con l’ingresso di Reza è libero dalle tastiere e può dar sfogo alle sue capacità istrioniche (guardate le foto per credere).

Cari lettori già dal primo pezzo ci rendiamo conto che i Killing Joke sono in gran forma e sono venuti a martellare come fabbri, peccato che i tecnici del suono non riescano a raggiungere lo stesso equilibrio raggiunto invece con i Treponem Pal.

Ma non fa niente, il secondo pezzo è Wardance.

Se con Requiem, in versione leggermente più lenta, si era soprattutto cantato con Wardance partono le danze e il pogo (scatenato soprattutto da un gruppo di fan inglesi). Inutile che vi dica che da questo momento in poi sarà una danza (e un pogo) continuo Killing_Joke_live_Milano_P1030666.jpgcon giusto qualche piccola pausa. I cori ad accompagnare Jaz invece non smetteranno mai.

E’ un delirio gioioso per i vecchi (come noi) e i nuovi gatherers. Una dietro l’altra (non dimenticando Requiem e Wardance) arrivano Tomorrow’s World, Bloodsport, Complications (non vi dico qui i salti che ho fatto), SO 36 e Primitive.

A questo punto sorpresa, Jaz annuncia un pezzo simbolo degli anni ’80, uno dei pezzi che ha contribuito a farli conoscere nel mondo essendo stato inserito in diverse colonne sonore, Eighties.

Anche qui delirio assoluto, con cori a squarciagola e pogo infernale.

Che continua con Fall of Because, Tension, Unspeakable, Who Told You How e Butcher.

Killing_Joke_live_Milano_6913.jpgIl prossimo pezzo viene annunciato da Jaz, il quale fa riferimento alla pressione fiscale italiana e che dice che è una cosa da matti (come dargli torto?), il pezzo è ovviamente Madness.

Il finale è in crescendo al fulmicotone con cori e pogo da orbi: Exit, Follow the Leader, The Wait e Pssyche.

La band esce, noi ci guardiamo in faccia felici e quasi increduli per la bellezza e la potenza di questo concerto suonato alla grandissima. Ma non ci basta vogliamo il bis.

Ed ecco che ci accontentano e rientrano.

Are You Receiving e Change.

Vanno via, ma noi siamo incontentabili.

E allora ci accontentano di nuovo, sdraiandoci con una versione di Asteroid da togliere il fiato. Punto, finito. Vien quasi da dire meno male, siamo da circa due ore che cantiamo, urliamo balliamo, poghiamo e saltiamo senza pausa.

Un concerto esaltante. Abbiamo aspettato tanti anni per poterli rivedere ma ne è valsa sicuramente la pena.

Killing_Joke_live_Milano_P1030672.jpgDopo il concerto arriva per noi un graditissimo regalo, la possibilità di scambiare due chiacchiere con i ragazzi e fare una foto insieme.

Il primo è Paul, persona squisita e di una gentilezza estrema (di cui avrà conferma il giorno seguente Marcello).

Poi è la volta di Youth (siamo io e Marcello i vecchi gatherers di cui parla nel suo blog 😀 ), gentilissimo e disponibile ma proprio in quel momento ci tradisce la macchina fotografica alla quale rivolgiamo insulti di varia natura, ci si da appuntamento al giorno successivo.

Infine arriva Jaz. Jaz si dimostra anch’egli persona squisita e cordiale e ci invita al concerto del giorno seguente.

Che dire, siamo stanchi ma felici anche per un dopo concerto memorabile. Rientriamo in albergo per godere del sonno dei giusti.

Milano 20 settembre 2008, sveglia, doccia, colazione e le consuete prese in giro tra vecchi amici. Ovviamente l’argomento principale di analisi e commento è il concerto della sera precedente. Siamo veramente soddisfatti, lo show ci è piaciuto, hanno suonato come dei treni e oltre ai “vecchietti” ci è piaciuto molto anche l’ultimo acquisto, Reza.

Decidiamo di fare un giro al centro (che durerà ore, non ho idea di quanti Km ci abbia fatto fare Anto, a sera avrò i piedi in fumo). E’ inutile, siamo “malati” ed il giro è più o meno quello di ieri, tra le cose più interessanti: una monografia sui Cure, il libro di Antonio BacciocchiUscito vivo dagli anni 80”, dei vinili a prezzo onesto che incredibilmente Anto non aveva, libri di architettura e le novità della Apple come il nuovo iPod, il nuovo iPhone (bellissimo ma troppo caro al momento) e i nuovi Mac (anche questi belli ogni oltre dire ma cari).

Finalmente si rientra in albergo, i miei piedi ringraziano. Riposino, doccia e via di nuovo verso il Rolling Stone. Stasera non c’è Emanuela quindi tocca a Stakanov far le foto, lui non è un fotografo come Lei ma la buona volontà c’è. Tra l’altro la cosa gli porterà fortuna infatti ci abbandonerà a fine serata.

Il programma di oggi prevede i singoli del periodo 1979-81 e Pandemonium.

Come la sera precedente aprono i Treponem Pal, che confermano quanto di buono avevamo sentito il giorno prima e con un audio quasi ottimale.

Finito il loro act, si procede al cambio palco a cui contribuiscono gli stessi Treponem Pal. Veloce verifica di microfoni, cavi e livelli (forse troppo veloce, infatti il microfono di Jaz non viene controllato), bisogna fare in fretta e rispettare i tempi perchè dopo il concerto c’è discoteca, prima serata (tra l’altro gratuita) dopo la pausa estiva.

Ecco si parte, arrivano introdotti dalla tema di Blade Runner come la sera precedente prima Geordie, Paul, Youth e Reza e poi a pezzo iniziato Jaz.

Il pezzo è Communion.

Killing_Joke_live_Milano_P1030678.jpgE’ qui vien vien fuori la prima magagna, Jaz inizia a cantare ma il microfono non funziona dopo qualche attimo di panico arriva uno dei roadies che gli porge un altro microfono e che Jaz farà finta di prendere a calci nel sedere, noi ridiamo per la scenetta ma la cosa però condizionerà tutta la serata. Si sa la fretta è spesso cattiva consigliera, infatti mentre noi del pubblico sentiamo quasi “bene” (a parte il solito ingolfamento in certi momenti e il basso di Youth un po’ nascosto) i problemi sul palco continuano, i monitor non sono ben calibrati Geordie e soprattutto Youth non riescono a sentirsi come vorrebbero, più volte saranno costretti durante il concerto a spostarsi verso il centro dove è situata la batteria di Paul.

Comunque si continua, il secondo pezzo è Wardance. Il pogo scatenato dai fan inglesi è appunto scatenato. I cori da far tremare.

Terzo pezzo, è qui graditissima (a dir poco) sorpresa, e non sarà l’ultima in questa serata sia in positivo che negativo. We Have Joy.

Per noi tre e soprattutto per me è il delirio, Revelations insieme ad Extremities… sono i miei album preferiti dei Killing Joke. Inutile dirvi che l’abbiamo cantata e saltata a più non posso.

Killing_Joke_live_Milano_6945.jpgSi continua con Whiteout. Le danze sono ormai scatenate ed è evidente che i pezzi dei Killing Joke dal vivo hanno un altro sapore. Lo conferma Exorcism, introdotta da Jaz con un breve discorso, dal vivo è travolgente. Jaz bastona ed accarezza con la sua voce in questo pezzo.

Però non è contento e si vede, probabilmente ha qualche piccolo problema alla voce e il fatto che ci siano i problemi ai monitor lo infastidisce ulteriormente, infatti sempre più si limita a cantare e sempre meno da spazio alla sua parte da frontman.

Altra sorpresa, Kings & Queens da Night Time con Geordie in grande spolvero. Paul oggi se possibile è anche più in forma di ieri pesta e guida i tempi in maniera egregia, si rende conto dei problemi e sa che il suo ruolo è fondamentale.

Dopo una breve introduzione di Jaz arriva uno dei miei pezzi preferiti in assoluto dei Killing Joke, forse quello più Led Zep dei nostri, Millennium. Cantato chiaramente a squarciagola da noi, qui il basso di Youth si sentirà meglio. Si continua con un altro grande pezzo, Black Moon, con tutti noi a cantarlo insieme a Jaz che ha qualche difficoltà. Lo segue Labyrinth, classico pezzo claustrofobico alla KJ qui in versione più corta.

Ora è la volta dell’ennesima sorpresa positiva di questa serata, col suo inconfondibile attacco di tastiera arriva The Pandys Are Coming. Credo che conosciamo quasi tutti i pezzi a memoria dei Killing Joke (e sono tanti) ma questo è quello che probabilmente conosciamo ancor di più (insieme ad altri due a dir la verità, i pezzi del primo album sono ovviamente fuori classifica dato che sono scolpiti a caratteri di fuoco dentro la nostra memoria). Suonato ovviamente alla grande, ma Jaz è scontento.

Killing_Joke_live_Milano_P1030682.jpgCon finalmente il basso udibile chiaramente, si prosegue con Turn to Red, dove Geordie si scatena in improvvisazioni noise.

Piccola pausa ed arriva il pezzo da noi più desiderato, sempre da Revelations, e che abbiamo canticchiato tutto il giorno convinti che non lo avremmo sentito oggi, Empire Song.
Si avete indovinato questo è uno degli altri due pezzi che conosciamo ancor di più a memoria, se non lo avesse cantato
Jaz chiunque di noi tre fosse salito sul palco al suo posto lo avrebbe riprodotto fedelmente, certo con minor qualità ma fedelmente :-D.

Si continua alla grande con la bellissima Mathematics of Caos in una versione decisamente più tosta rispetto a quella da studio, e con la grandiosa e devastante (e il pogo che l’accompagna anche) The Wait.

Ma i nostri dev’essere che ci hanno letto nel pensiero e arriva l’ultima sorpresa positiva della serata, il terzo pezzo che mancava del trittico delle canzonicheconosciamopiùamemoriadellealtre, Money is Not Our God da Extremities, Dirt & Various Repressed Emotions. Il raschione iniziale non lo fa Jaz lo facciamo noi tre! Ci manca poco che Anto salga sul palco tanto sono alti i salti che fa 😀

Una sola parola, PAUROSA.

Killing_Joke_live_Milano_6848.jpgPerò qualcosa continua a non andare, l’umore di Jaz è sempre più nero e va via, gli altri sono costretti a seguirlo. Più tardi scopriremo che hanno saltato diversi pezzi della scaletta prevista, tra cui Sun Goes Down, Timewave, LabyrinthAsteroid, The Hum e Eighties.

C’è sconcerto è tutti noi urliamo perchè rientrino.

Finalmente la band accontenta tutti coloro che l’hanno richiesta più e più volte, e tornano sul palco. Eseguono un impeccabile Pssyche, con Jaz presente sul palco ma evidentemente distante con la mente. E’ veramente arrabbiato.

Purtroppo però è l’ultimo atto di un concerto strano ma comunque bellissimo ed indimenticabile.

I Killing Joke lasciano il palco e nonostante le richieste continue di rientrare il concerto finisce, in maniera un po’ amara e senza salutare il pubblico che li ama, venuto da tutta Italia per loro.

Peccato.

Dopo abbiamo avuto la conferma che Jaz aveva si un piccolo problema alla voce ma che il problema maggiore era appunto dovuto all’errata calibratura dei monitor sul palco, cosa di cui Jaz si è lamentato con i fonici. Confermatoci dai fonici stessi i quali ci hanno detto che ha avuto parole poco simpatiche nei loro confronti, non che avesse tutti i torti del resto.

Il dopo concerto ha avuto due parentesi comunque simpatiche. Incontriamo Geordie col quale ci diamo appuntamento per andare in una discoteca li vicino e ci anticipa che dopo questo tour faranno altri due tour mondiali e due album nuovi. Poi mentre io e Anto aspettavamo Stakanov, Marcello ci aspettava fuori. Lì ha incontrato Paul il quale lo abbracciato chiedendogli scusa per il concerto non perfetto ma dopo aver sentito Pandys Are Coming, We Have Joy, Empire Song, Millenium e Money Is Not Our God gli perdoniamo tutto il resto. Ma non finisce qui, li raggiunge Jaz con Youth e Marcello dice a JazJaz un vero killing joke il microfono stasera”, Jaz lo guarda, stringe le labbra e grugnisce ma poi sorride, affianco Youth e soprattutto Paul sono invece piegati in due dalle risate, per finire arriva una ragazza e chiede l’autografo a Marcello, loro si trattengono ma si vede che non stanno nella pelle dalle risate e Marcello gli risponde “volentieri, ma penso sia il caso che tu lo chieda a loro” che gentilmente glielo fanno.

I Killing Joke anche in questa due giorni si confermano delle vere macchine da guerra dal vivo, gli ultimi due album (Killing Joke 2003, Hosannas from the Basements of Hell) sono ottimi e da quanto abbiamo sentito in queste due favolose serate (anche la seconda pur con tutti i nei che ha presentato) penso che anche i prossimi album nasceranno sotto i migliori auspici.

Mettete su la discografia dei Killing Joke e godetevi le foto.

Buon ascolto e visione.

 

 

 

 

Mario (con il contributo di Anto e Marcello) (ottobre 2008)

 

 

 

© www.miusika.net   pic by Emanuela Giurano aka Karmaphoto

 

 

 

© www.miusika.net   pic by Stakanov

 

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