Freschi di pubblicazione del loro nuovo disco, “Sushi e Coca”, i Marta Sui Tubi giungono a Bologna per il loro tour promozionale e l’Estragon ricambia, tributando un vero e proprio bagno di folla, un tributo che abitualmente il locale bolognese offre solo ai grandi della musica italiana e internazionale.
Il Locale è veramente pieno e non solo per il costo popolare del biglietto, ma anche e soprattutto per il forte seguito che la band siciliana si è guadagnata in anni e anni di gavetta in giro per i locali di tutt’Italia.
Il pubblico è di tutte le tipologie e questo dimostra ancora una volta quanto i Marta Sui Tubi abbiano fatto breccia nel pubblico italiano: la loro miscela di folk, indie, pop, rock è quanto di più interessante abbia sfornato l’Italia negli ultimi dieci anni, il tutto suonato e cantato con una naturalezza incredibile.
La band si presenta sul palco con un inedito trio “allargato” con tastiere e violoncello, la scelta è soprattutto dettata dal fatto che gli arrangiamenti dell’ultimo disco sono più corposi rispetto al passato e necessitano una resa live all’altezza del disco che, credetemi, suona veramente bene.
La scaletta privilegia la tracklist dell’ultima fatica in studio, intervallata da pezzi “storici” della band e la nuova formazione riesce a dare nuova linfa e colore anche alle vecchie tracce.
Lo show della band siciliana ma adottiva di Milano è sicuramente uno dei migliori in circolazione: sketches continui sul palco, scambi di battute con il pubblico, un light show veramente accurato e l’enorme qualità delle canzoni fanno del concerto dei Marta Sui Tubi un esperienza da provare almeno per una volta.
Simpaticissima la rivisitazione di “stitichezza cronica” (tratta da “muscoli e dei”)con al posto del testo, articoli presi a caso dal “Corriere Della Sera”.
Geniale.
L’impressione che mi hanno fatto i Marta Sui Tubi è quella di una band che trova con la nuova formazione la perfetta soluzione: non viene snaturata la formazione originaria e viene arricchito il suono con archi e tastiere, facendo acquisire alla band sul palco più volume e densità, insomma: una band solida come la cabina di una nave.
I bis sono veramente chiamati a squarciagola dal pubblico, me compreso e nonostante li abbia visti già una decina di volte dal vivo, mi emozionano come la prima volta, una band che ama quello che fa e che riesce a trasmetterlo alla gente in un modo così naturale che è praticamente impossibile non emozionarsi e provare ammirazione per questi ragazzi.
Le luci si spengono in sala, ma si accendono definitivamente su una band che ormai, non deve più mostrare i muscoli per farsi spazio sulla scena musicale, nemmeno agli dei…
Andrea Murgia (novembre 2008)
Ringraziamenti: Come al solito non ci sono parole per ringraziare tutti i ragazzi dello staff dell’Estragon che permettono con la loro disponibilità e gentilezza queste recensioni. Un saluto quindi a Katia e Silvana che ci permettono di continuare a sentire e respirare ottima musica. Un ringraziamento poi va sempre a Mario, ideatore e stakanovista di questa strepitosa Webzone
Un’abbraccio!
A.
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