Quante volte, figliolo?
A riempire il Viper fino a renderlo una sauna c’erano ragazzi che si presentavano ad un concerto degli Afterhours per la terza o quarta volta negli ultimi mesi, che conoscevano tutti i pezzi a memoria, anche i più oscuri, e che non si sono risparmiati niente nelle due ore e passa di concerto.
L’Appartenenza.
Una volta era molto rock’n’roll e a volte lo è ancora.
Roberto Dell’Era, da solo o quasi, si prende l’onere di scaldare gli animi ma è appena si unisce il resto della band che esplode il calore dei fans e si scatena il corto circuito tra gli Afterhours e il loro pubblico.
Una gran bella scaletta, con due rientri e un dosato mix di ballate e sfoghi grunge, conferma che la serata ed il pubblico sono piaciuti al buon Manuel Agnelli il quale si diverte, nel finale, anche a sfoggiare movenze da trascinatore di folle.
Questa è Arte ? grande rock’n’roll ? tedio mortale ?
una band come gli Afterhours si ama o si odia
Se non la conoscete, dategli un’opportunità e innamoratevi perdutamente o spengete disgustati.
Il mio parere? non ve lo dico.
Andrea Barsanti (dicembre 2008)
© Barsanti in esclusiva per Miusika.net
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