Les Fauves – N.A.L.T.-2 Liquid Modernity (2009)

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E siamo al secondo capitolo.

Di cosa?

Ma della trilogia di Noise Arms Limitation Talks dei Les Fauves.

I Les Fauves che avevano favorevolmente colpito col loro EP d’esordio How our dildo can change your life, aver confermato questa impressione col primo capitolo di N.A.L.T. A Fast Introduction, continuano nel loro viaggio all’interno della musica pop-rock con Liquid Modernity che è appunto il secondo capitolo di N.A.L.T., in uscita in questi giorni.

Se sull’EP d’esordio il riferimento principale erano senza alcun dubbio i Pixies, già con NALT-1 i Les Fauves ci avevano dimostrato che non sono una band statica, rimescolando in parte le carte ed introducendo anche altre sonorità che giustamente li ha segnalati come una delle band più interessanti non solo del panorama nazionale, se qualcuno vi avesse detto che i Les Fauves invece che da Sassuolo arrivavano da Londra gli avreste creduto ad occhi chiusi.

Su NALT-2 questi pazzerelloni confermano ancor di più il loro non voler rimaner fermi sempre nello stesso luogo musicale, infatti cambiano ancora una volta le carte in tavola sparigliando il tutto e portandosi nella loro personale esplorazione del mondo pop-rock su lidi diversi rispetto ai due lavori precedenti. Non solo, direi che qui si ritorna sui lidi americani, ma il riferimento non sono più i Pixies. In questo nuovo album se dobbiamo cercare per forza dei riferimenti, dei fari che ci guidino nelle perigliose acque di Liquid Modernity, sono il geniale Frank Zappa e le meravigliose teste pensanti di David Byrne, i Talking Heads.

Credo che più di una persona che aveva apprezzato i precedenti lavori dei Les Fauves rimarrà spiazzato al primo ascolto di NALT-2 Liquid Modernity, si perché i nostri, come detto prima, qui rimescolano non poco le carte. E quindi su una base pop-rock introducono sonorità completamente diverse rispetto a prima, portandoci a spasso per i Caraibi ad esempio, nel mondo elettro, nella tradizione melodica italiana e nel mondo Prog.

Ovviamente non tutto ciò che avevamo apprezzato precedentemente viene abbandonato, Death of the pollo ne è l’esempio, però ciò che cambia è proprio la visione d’insieme, sono i punti di riferimento, i fari di cui sopra, che son cambiati a mio avviso per i Les Fauves.

Chiaro che avendo come riferimento principale dei mostri sacri come Frank Zappa e i Talking Heads il prodotto che ne esce fuori, almeno nelle intenzioni, non può essere banale e subito facilmente assimilabile al primo ascolto. Infatti quello che consiglio, in particolare ai vecchi fan, e di dare più chance a N.A.L.T.-2 Liquid Modernity e di ascoltarlo più attentamente perché nasconde tra le sue pieghe tante chicche.

Va da se che quando ci si pone un obbiettivo così ambizioso qualcosa possa non essere perfettamente a fuoco, dato che, scusate il gioco di parole, la carne messa sul fuoco è veramente tanta. Ma secondo me i Les Fauves son riusciti se non totalmente almeno in gran parte nel loro intento.

Unica cosa, visto che si stava sparigliando perché non fare anche uno o due brani in italiano? I loro ironici e pungenti testi meriterebbero anche una versione italiana.

Mi viene spontanea una domanda però, che ci proporranno i Les Fauves nel terzo capitolo di NALT?

In conclusione un album da gustare con calma e da assaporare in più occasioni.

Per palati raffinati.

 

 

 

 

Mario (marzo 2009)

 

 

 

 

Tracklist:

  1. Everlasting Soup

  2. Berolina Party Suite

  3. Drops Drops Drops

  4. Funeral Party

  5. Snow in Trinidad and Tobago

  6. Death of the Pollo

  7. Keep Living in a Subway

  8. Lagos

  9. Pitslicker

  10. Back to the Anal Phase

  11. Cold Shower Tide

 

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