Ci siamo.
Per tutte le band (o quasi) arriva prima o poi il momento di guardarsi allo specchio e capire che non è più il momento di scherzare.
E, a distanza di 3 anni da “American Idiot”, i Green Day pubblicano quello che senza alcuno sforzo potrebbe essere considerato il loro “masterpiece”.
Parliamoci chiaro: questo non è un cd dall’ascolto facile, non farà impazzire orde di ragazzini che si sintonizzano per la prima volta sulle loro frequenze. Questo è il risultato di 36 mesi di lavoro, pensieri, sudore e anima. Un’opera che si discosta quasi definitivamente dal punk e si impossessa dell’anima rabbiosa del rock di gruppi storici come The Clash, Who e artisti come Bruce Springsteen.
18 tracce per un’opera che si divide in tre atti. Se il precedente cd fosse stato l’antipasto, questo sarebbe sicuramente la portata principale.
Le analogie sono molte: anche qui si parla di un concept album che ricalca la storia di due personaggi, Christian e Gloria, che attraversano come coppia la rabbia e la disperazione di una generazione passata attraverso la guerra dell’idiozia, del consumismo, e della smania di potere.
Non a caso alcune delle canzoni ricordano nelle melodie composizioni da anni 50-60, quando la crisi post conflitto mondiale bussava alle porte di tutti con violenza e un retrogusto di morte.
Ed è proprio nei testi che il trio di Berkley raggiunge l’apoteosi del processo creativo: passo dopo passo si intraprende un viaggio che lascia l’amaro in bocca e tocca ogni singolo agente di ciò che ha avvelenato il mondo negli ultimi anni. A volte si ipotizza addirittura come potrebbe essere un futuro in cui tutto sia andato a rotoli.
I sogni infranti, le flebili speranze e un enorme senso di impotenza colmano le rime dei 3 atti di questo cd, concepito per colpire allo stomaco con la forza di una pallottola che non è stata fermata da alcuna bibbia. “Know your enemy” è la track che più si avvicina a qualcosa di puramente commerciale, il resto è semplicemente un’epopea vista da chi trova ancora la forza di gridare.
Mentre l’America inneggia al “yes we can”, i Green Day sembrano descrivere il periodo di Richard Nixon con un’aggressività e una rabbia che resterà nei cuori di chi ricorda ancora qual era il vero scopo del rock e del punk.
Capolavoro.
Dex (maggio 2009)
Tracklist:
01 Song of the Century
Act I – Heroes and Cons
02 21st Century Breakdown
03 Know Your Enemy
04 ¡Viva la Gloria!
05 Before the Lobotomy
06 Christian’s Inferno
07 Last Night on Earth
Act II – Charlatans and Saints
08 East Jesus Nowhere
09 Peacemaker
10 Last of the American Girls
11 Murder City
12 ¿Viva la Gloria? (Little Girl)
13 Restless Heart Syndrome
Act III – Horseshoes and Handgrenades
14 Horseshoes and Handgrenades
15 The Static Age
16 21 Guns
17 American Eulogy
I. Mass Hysteria
II. Modern World
18 See the Light