Per poco meno di una settimana, nel mese di maggio, la Fortezza Firmafede di Sarzana si trasforma ogni anno nella cittadella delle chitarre per ospitare l’Acoustic Guitar International Meeting, manifestazione dedicate interamente alle chitarre acustiche e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Un programma molto denso che sviluppa fondamentalmente due filoni: uno dedicato allo strumento, attraverso una rinomata esposizione di liuteria e accessori; l’altro ai musicisti con concerti veri e propri (a pagamento il venerdì e il sabato sera) e diverse occasioni più informali ma spesso più appaganti come i due open mic (dove si sono esibisti anche alcuni artisti del cartellone principale oltre a vari interessanti act tra cui il Maniscalco Maldestro, che chi ci legge dovrebbe conoscere) e le esibizioni intorno agli stand dei vari liutai (uno per tutti, Claudio Bellato, un musicista capace di suonare tutto da Michael Hedges a Sonny Boy Williamson, dimostratore di Utopia Custom Shop di Davide Castellaro, alcune tra le chitarre più belle, curate e dal suono impeccabile dell’intera esibizione).
La manifestazione di quest’anno, inoltre, è stata dedicata alla memoria di Woody Guthrie con una formula leggermente diversa da quella degli anni scorsi. Un’esperimento non del tutto riuscito, in particolare nella serata del sabato decisamente deludente: artisti di tutto rispetto in cartellone, ma alla fine l’effetto è quello di una serata di gala televisiva (e so già che a qualcuno questa definizione piacerà davvero poco) con apparizioni brevissime e tanta, forse troppa, retorica intorno alla figura di Woody Guthrie.
Molto meglio la serata del venerdì dove, oltre ad una figura leggendaria come David Bromberg e al valido chitarrista australiano Michael Fix, si sono esibiti i due act mattatori dell’intero week-end: Bob Brozman e le australiane Hussy Hicks.
Bob Brozman è una figura di culto, bluesman, grande viaggiatore e il migliore strumentista di resofoniche al mondo. Un musicista completamente al di fuori del mainstream, un folletto iperattivo definito un’enciclopedia vivente del ventesimo secolo e praticamente considerato un guru dai suoi ammiratori. Se vi capita l’occasione di vederlo dal vivo, capirete anche il perché.
Se Brozman era, almeno per alcuni, l’attrazione, le Hussy Hicks sono la sorpresa. Esplosive e cariche come delle molle, il duo australiano ha riscosso un successo ampio e meritato. Tanto per dire, sono le uniche per le quali il pubblico ha imposto all’organizzazione un bis. Non aggiungo molto, anche per loro, se vi capita l’occasione andatele a trovare; durante il weekend hanno fatto diversi piccoli concerti improvvisati agli stand e, ogni volta, riempivano la zona e vendevano dischi, vorrà pur dire qualcosa.
Di seguito trovate il resoconto fotografico delle due serate che riassumo: venerdì Bob Brozman, Michael Fix, Hussy Hicks, David Bromberg; sabato passerella di Luigi Grechi (grande e sottovalutato cantautore italiano), Maurizio Bettelli (con due signori del calibro di Beppe Gambetta e Bob Brozman), Eric Lugosch, Mariano De Simone ed Edoardo Martinez, Fabrizio Poggi & Chicken Mambo, Sarah Lee Guthrie (nipote di Woody e figlia di Arlo) & Johnny Iron e poi ancora, nell’ordine Beppe Gambetta, Bob Brozman e Joel Rafael.
Andrea Barsanti (maggio 2009)
© Barsanti in esclusiva per Miusika.net
venerdì
Sabato
© Barsanti in esclusiva per Miusika.net