AFTERHOURS – Live Club Trezzo d’Adda (6 ottobre 2007)

afterhours_live.jpgArrivo al locale con largo anticipo e lo trovo ancora chiuso.
E’ aperto però il ristorante/pizzeria annesso. Mi ci reco per un caffè + amaro e trovo la band intenta a terminare il pasto; sul tavolo i, pochi, resti di vino rosso e piatti vuoti.
Preceduti da un gruppo spalla dotato di molte
buone intenzioni ma con scarsa personalità musicale gli AFTERHOURS iniziano, a sorpresa, il concerto alle spalle del palco principale; compaiono infatti su di un palchetto improvvisato al centro del locale dove si esibiscono in una versione acustica di “Male di miele“; versione purtroppo non epocale a causa di un’amplificazione alquanto carente.
La band si trasferisce sul palco centrale e già dopo alcuni pezzi si nota la predisposizione di Agnelli ad un live più italiano rispetto alle ultime uscite che precedevano l’avventura oltre oceano.
Scorrono i pezzi storici e quelli di “Ballate per piccole iene“.
Alcuni problemi alla chitarra solista rendono “monchi” i finali di un paio di brani; problemi velocemente risolti dal tecnico di palco.
Come è ormai d’abitudine la scaletta è arricchita di alcune cover; una quasi irriconoscibile “Canzone di Marinella“, tanto è suonata elettricamente e distorta , “Gioia e rivoluzione” eseguita con furore e “A day in the life” dei Beatles presentata da Agnelli come un pezzo del prossimo album degli AFTERHOURS.
Possiamo dire di aver visto un gruppo ampiamente rodato nell’esibizione live, sicuro e potente; in grado comunque di proporre soluzioni sonore sempre valide e variate ad ogni live.
Sono sempre gli AFTERHOURS, uguali a se stessi, ma comunque mai banali e scontati.
Manuel Agnelli si conferma simpaticamente guascone e in giusta misura “irriverente” nei confronti del pubblico.
Un buon viatico insomma per il prossimo album in uscita nella primavera del 2008.

Stefano STAKANOV

 

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