Arnoux – Cascades (2008)

Arnoux_____Cascades__2008_.jpgKnifeville, un’etichetta indie.

Knifeville, la città dei coltelli.

Maniago, ridente cittadina friulana nei dintorni di Pordenone.

Maniago, città dei coltelli, delle lame (come Pattada, come Toledo) e città sede della Knifeville.

Knifeville è il progetto/etichetta di Enrico Molteni, Marco e Lorenzo Pilia che ha come scopo valorizzare e promuovere solo artisti e band della città di Maniago.

E’ con piacere che vi propongo in anteprima l’esordio solista di Fabio “Arnoux” Arnosti bassista dei Ten Thousand Bees (interessante band indie-rock di Maniago, appunto) con Cascades, suo album di debutto in uscita il 5 di settembre. Disco che presenta delle sonorità diverse rispetto a quelle che ci ha proposto con i Ten Thousand Bees.

Cascades è un album che si muove tra elettronica, pop e acustica, ma lo fa in maniera lieve con dei sottili crescendo e sottraendo, quasi come se ci trovassimo immersi nell’acqua (come suggerisce il booklet inserito nel cd) e venissimo toccati e coccolati dai suoi flussi e riflussi. L’unico momento in cui queste acque si fanno più mosse è su Fucked up, got ambushed, zipped in, per il resto Arnoux cerca di regalarci sensazioni in un fragile, ma al tempo stesso affascinante ed avvolgente, equilibrio fra sonorità elettro e sonorità acustiche, fra scrittura rock-pop e scrittura cantautoriale.

I pezzi son tutti molto carini e si ascoltano volentieri (decisamente azzecata la voce femminile che ben si lega con quella di Arnoux), se proprio debbo cercare qualche riferimento musicale per darvi un idea di quanto ci propone Arnoux, direi Lali Puna e Pixies ma non son sicuro di rendere così giustizia a Fabio “Arnoux” Arnosti e al suo Cascades. Non son sicuro perchè l’album ha una sua precisa identità che si apprezza da sè, senza cercare altri riferimenti.

Se c’è però una cosa che (dovrei dire per l’ennesima volta) non capisco è:

visto che l’etichetta si propone di valorizzare solo ed esclusivamente artisti della cittadina di Maniago,

visto che a Maniago, che io sappia, si parla il friulano e l’italiano

visto che la Knifeville è l’esaltazione delle qualità della provincia italiana (come il Great Complotto lo fu tanti anni fa per Pordenone e dintorni, al pari di Londra o New York)

perchè un disco solo in inglese???

La qualità dei pezzi contenuti su Cascades non avrebbe di sicuro perso di fascino se i testi fossero stati cantati anche in friulano e/o in italiano. Capisco cantare anche in inglese, ma solo ed esclusivamente no!!!

Mah!?! forse son provinciale io, comunque non credo che se vado ad ordinare un coltello l’artigiano di Maniago mi risponda con accento cockney (e nemmeno quello di Pattada o di Toledo).

Al di là di questa pecca (comune purtroppo a molti artisti italiani) Cascades è proprio un bel disco, che consiglio a tutti coloro che vogliano sentire dei bei pezzi in cui i bpm siano, una volta tanto, “tranquilli”.

Buon bagno.

 

 

 

 

Mario (3 settembre 2008)

 

 

 

 

Tracklist:

1. Fishing Bottles In The Middle Of A Lake, Akko, Israel

2. Today, A Rainy Day

3. I’m Going Down, Down Brown

4. A Secret Dance By Isadora Duncan

5. Fucked Up, Got Ambushed, Zipped In

6. Mia & Me

7. Like Yesterday, Like Tomorrow

8. Amy Reno

 

 

3 Comments

  1. Ecco, perché tanto inglese? 😉
    È una questione eterna, diciamo che ormai sono anni che se ne discute ogni giorno al bar e non si sa ancora cosa sia meglio. Però Arnoux è così “internazionale”… Eh eh eh. Viva Fabio “Tosti” Arnosti!

  2. Evviva 😉

    cmq io voto per Cassano in nazionale 😀 e anche per l’italiano e la propria lingua regionale anche nei prodotti internazionali, Ladytron docet… eheheheheh

Lascia un commento