Serata all’insegna del deathcore e del metalcore quella di venerdì sera ai Magazzini Generali di Milano organizzata da Hub Music Factory.
Ad aprire sono gli americani Chelsea Grin, band poco conosciuta in Italia ma con tutte le carte in regola per farsi amare: poco più di mezz’ora di show basta e avanza per dimostrare a tutti la loro potenza e la loro bravura. Alex (voce) è una macchina da guerra, non sbaglia un colpo e non si ferma un attimo, e la violenza della sua voce è impressionante anche dal vivo. Batteria, chitarre e basso sono tecnicamente ottime, veloci e pulite. Suonano alternando pezzi nuovi a pezzi più vecchi e i fans presenti si esaltano ad ogni nota. Insomma, una band che merita il meglio e, soprattutto, avrebbe meritato di suonare di più in tutto il tour. Voto: 9
A seguire ecco salire sul palco i Blessthefall, band metalcore di Phoenix già abbastanza conosciuta nel nostro Paese. E’ la seconda volta che li vedo live, e devo dire che continuano a colpirmi positivamente. Beau ed Eric (le due voci) migliorano sempre di più in live, e lo stesso vale per chitarre, basso e batteria, che crescono tecnicamente ogni giorno che passa. Beau è un vero animale da palcoscenico, non sta fermo un attimo, salta sulla folla e intrattiene il pubblico incitandolo a passare una magnifica serata e a cantare “Happy birthday to you” al neo 18enne Elliott (chitarra ritmica). Quando arriva il momento di “Hey baby, here’s the song you wanted” i fans si scaldano e si scatenano cantando a squarciagola, rendendo la band fiera e soddisfatta. Una performance notevole. Voto: 8.5
Ed ecco arrivare il momento della band più attesa della serata, gli inglesi Asking Alexandria.
I fans si esaltano non appena i membri mettono piede sul palco, e l’ingresso di Danny (voce) li fa completamente impazzire. Scaletta decisamente lunga, con un classico mix di brani recenti e meno recenti, che io avrei tagliato per dare più spazio ai Chelsea Grin.. punti di vista. Non mi va di girarci intorno: non mi sono piaciuti per niente. Su cd li ho sempre ascoltati volentieri, immaginandomi la loro potenza live, ma ieri sera la delusione è stata tanta: le clean voices di Danny lasciavano parecchio a desiderare, mentre niente da dire sulle parti di cantato più cattive che erano oggettivamente ben fatte. Batteria potente e ritmiche veloci e ben fatte, e anche questo si salva. Ma poi arriva la delusione più grande: chitarre e basso palesemente in base, dal vivo suonano due o tre note e niente di più. Tanta presenza scenica, tanti salti che a questo punto credo servano per coprire il fatto che suonano pochissimo. Ditemi pure che sono bravissimi e che ho dei problemi di vista e di udito, ma vi consiglio di osservare meglio la prossima volta. Voto: 5
Elena Antolini, 11 Febbraio 2012