Di storie come quella dei Copeland è pieno l’indie americano, tanto che già nel 1994 Steve Albini aveva dedicato alla casistica un articolo ancora attuale
In ritardo di qualche mese sull’uscita di Man Alive, il quartetto inglese ha effettuato una tournée promozionale europea che ha toccato anche l’Italia.
Quando hanno inciso il loro ultimo disco, i torinesi Fluxus erano considerati hardcore punk: il loro precedente lavoro, Pura lana vergine (1998), subiva in realtà influenze varie, ma l’irruenza era quella della musica dura.
L’oggetto di molte recensioni di questo disco non è stata la musica, ma l’esposizione mediatica riservata al gruppo dalle riviste inglesi, che hanno per lo più etichettato il quartetto di adolescenti di Manchester come “next big thing”
Nonostante abbiano inciso dischi memorabili, fuori dall’ambito degli appassionati di new wave i canadesi Martha & the Muffins sono catalogati tra le “one hit wonder” degli anni ’80: quella Echo Beach che aveva convinto la Virgin a metterli sotto contratto attraverso la DinDisc viene ancora inserita nelle compilation del decennio, ma rimane il solo