Non so quanti di voi ascoltano MonteCarlo Nights, il programma di Nick the Nightfly, dedicato al jazz in tutte le sue forme e contaminazioni.
Quando ho ascoltato Daisy, il secondo disco solista di Brian O’Neal artista di Detroit, ho pensato che i brani ivi contenuti sarebbero perfetti per la programmazione di MonteCarlo Nights.
Brian O’Neal in questo suo secondo album ( il primo è Mood Swings) dedicato alla nonna Daisy (da qui il titolo dell’album) omaggia gli artisti che più ha amato in gioventù e più lo hanno influenzato, nomi del calibro di Herbie Hancock, Pat Metheny, Prince e il mitico Stevie Wonder, dando vita ad un disco che si muove tra smooth jazz ed acid jazz.
Un album composto di 14 brani, tutti a firma di O’Neal tranne Inner G firmato insieme a William Engelman e Because firmato con Unita “Neo” Chambers, dove Brian ci coccola con la sua bravura quale interprete e compositore di jazz “contaminato”, conducendoci in un percorso fatto di atmosfere a volte morbide ed ovattate ed a volte più ritmate e danzabili ma comunque mai aggressive.
Le influenze son quelle citate prima e in due casi risulta molto evidente l’omaggio a Pat Metheny (Inner G e Dalilah Days) e in un caso al grande George Benson (su Inner G) uno dei grandi precursori della contaminazione tra jazz, r&b e soul.
Sulla qualità degli altri musicisti che affiancano Brian O’Neal e su Brian stesso c’è veramente poco da dire, siamo su livelli altissimi, se proprio debbo fare un appunto e che ho trovato in qualche brano i pattern della batteria (troppo spesso elettronica) statici e questo nuoce un pochino alla dinamicità del disco, che per il resto è decisamente gradevole.
Tirando le somme se siete dei fan del programma di Nick the Nightfly, e quindi amate l’acid jazz e lo smooth jazz, Daisy di Brian O’Neal è un disco assolutamente consigliato, disco che ascolterete per ore senza trovarlo mai stancante. Per chi invece non si è mai avvicinato al jazz quest’album potrebbe essere un buon viatico per iniziare la conoscenza di questo mondo sconfinato, vista la morbidezza d’approccio, quasi pop, dello smooth jazz.
Buon ascolto.
Mario (ottobre 2008)
Tracklist:
1. Mesmerized,
2. Inner G,
3. On The Path,
4. No Words Necessary,
5. Let Me Do It Again,
6. Daisy, 7. Dancer,
8. Dalilah Days,
9. Cool Beans,
10. It’s Personal,
11. Autobahn,
12. For My Mother,
13. Because (interlude),
14. The Smell of Bean (bonus track)