Cadaveria, Smashead, Deathcrush. Live @ Titty Twister (Selargius-CA)
Serata al Titty Twister ricca di gruppi e musica, dal death al pop/emo in occasione del concerto della band black metal italiana dei Cadaveria.
Fondati nel 2001 dall’omonima cantante e da Flegias, già batterista degli Opera IX e successivamente voce dei Necrodeath, i Cadaveria si sono esibiti in un live ricco di energia per promuovere l’uscita del loro nuovo album “In your blood” che presenta sonorità che vanno dal thrash al gothic e black più estremo.
La serata si è aperta con uno dei gruppi provenienti da Sassari,gli Smashead, all’insegna del puro death thrash per poi continuare con i Deathcrush, band death\grind\black che nonostante la giovane età dei tre componenti dà del filo da torcere a molti complessi già avviati dell’underground sardo. Alla voce stesso cantante degli Smashead.
Ultimi in ordine di esibizione sono stati i Soulost decisamente più leggeri e poco in tema con le precedenti band e gli stessi Cadaveria. Voce pulita e sonorità pop/emo rock.
La serata si è conclusa infine con il gruppo ospite, i Cadaveria, per la prima volta in concerto nell’isola. Ottima performance della cantante, trascinante e ricca di verve con la sua voce potente e graffiante che in alcuni momenti sfiora anche il growl.
La band ha iniziato con brani appartenenti agli album precedenti quali “the shadow’s madame” (2002) e “Far away from conformity” (2004) per poi passare ai nuovi contenuti nell’ultimo disco.
Grande successo per la band con il pubblico isolano in estasi.
Emma Puggioni (novembre 2008)
Intervista ai Cadaveria
Miusika: Partiamo dai tempi andati: mi piacevano moltissimo gli Opera IX, soprattutto The call of the wood, in cui – grazie a una certa inconsapevolezza del momento “storico” che si viveva, unita al giovanile furore iconoclastico – ascoltiamo atmosfere irripetibili, veramente estreme e deviate: può sembrare il classico discorso del “vecchio” (c’ho 31 anni, comunque!) nostalgico, ma che ne pensate del fatto che oramai lo sdoganamento della musica estrema (che è diventata di massa – non è una critica, ma una constatazione – e perciò “accettata”) ne ha disinnescato il potenziale “sovversivo” e immorale?
Oggi non trovate che gli approcci alle tematiche classiche black/death/gothic/doom siano sinteticamente pre-costituiti? Niente altro che la versione nera del rosa-fashion e dei lustrini e paillettes?
Cadaveria: Credo semplicemente che siano cambiati i tempi e che ciò che sconvolgeva o appariva “sovversivo” venti anni fa oggi non faccia più né caldo né freddo. La musica estrema potrà anche aver assunto dei cliché, ma anche il pubblico si è standardizzato, nella misura in cui si è abituato a determinate atmosfere e tematiche, le stesse che agli inizi degli anni novanta apparivano così innovative, stranianti e irripetibili.
Erano i tempi del Black Metal, degli omicidi e delle chiese bruciate che facevano furore e che, in un certo senso, hanno fatto “storia”.
Oggi la cronaca quotidiana, italiana ed internazionale, supera di gran lunga per drammaticità quegli sporadici episodi e l’abitudine all’orrore ha di fatto ridimensionato il significato di “sensazionale”. L’accelerazione che abbiamo subito negli ultimi dieci anni ha intaccato il nostro pensiero e il nostro costume ed oggi ci vuole ben di più per stupirci.
Fortunatamente ci emozioniamo ancora e personalmente quello che oggi ancora mi affascina e mi appassiona è la musica ben suonata, gli artisti con le palle che resistono a decenni di carriera, magari nascosti nei meandri dell’underground, la gente in gamba che usa la tecnica ma anche il cuore e che non ha paura di evolversi artisticamente.
Miusika: E a proposito di Opera IX: a cosa fu dovuta la scissione? Divergenze musicali o anche concettuali?
Cadaveria: A divergenze musicali, concettuali e personali.
Miusika: Raccontateci la genesi di una canzone dei Cadaveria: le liriche nascono dalla soggettiva osservazione e reinterpretazione del reale o hanno maggiori influenze legate alla fruizione di altre opere d’arte di altri artisti? Le musiche nascono prima o dopo o durante? E secondo quale criterio evolutivo?
Cadaveria: Scrivo in continuazione, di quello che vedo, che sento, che provo. Un dialogo di un film, dei passi di un libro, le suggestioni di un quadro, esperienze, riflessioni, sogni, incubi. Questi appunti, presi nell’arco dei mesi, diventano spesso la traccia base per dei nuovi testi, riorganizzati e completati in base all’esigenza della canzone.
La musica nasce parallelamente, o da melodie che mi sono venute in mente nelle occasioni più disparate, e che ho puntualmente annotato nel mio registratore portatile o come memo vocale sul cellulare, oppure da riff composti autonomamente da Frank Booth. Normalmente Frank e Marcelo Santos si ritrovano in sala prove per imbastire il pezzo con le ritmiche; successivamente mi passano lo scheletro del brano, che io modifico in termini di giri e struttura aggiungendo la prima traccia vocale. Il resto si definisce e completa in sala, tutti insieme. In fase di registrazione poi siamo soliti apportare gli ultimi ritocchi, lavorando sugli arrangiamenti.
Miusika: Il nome d’arte Cadaveria nasce da una presa di posizione mortifera nei confronti della vita o è un vezzo? Ti piace vivere?
Cadaveria: Sono maniacalmente legata alla vita ma rifletto spesso sulla sua fine, parlo apertamente della morte, che talvolta mi appare più reale e tangibile della vita stessa. Queste contraddizioni convivono in me come tante altre, ad esempio l’attrazione per lo splatter e l’amore per l’estetica.
Miusika: Il vostro look, sempre in cambiamento, è un surrogato della vostra arte o ne è parte integrante? Cosa cambierebbe nella vostra musica se aveste un look anonimo? Qual è il confine tra esser poser e sinceri?
Cadaveria: Il nostro look aderisce a ciò che siamo, cambia seguendo l’umore di determinati periodi della nostra vita e accompagna il percorso evolutivo della nostra musica. In questo senso è inseparabile da essa. Il fatto che cambi ad ogni album è destabilizzante e, in un certo senso, è una provocazione nei confronti dell’ascoltatore. E’ anche un rimettersi continuamente in gioco, esponendosi ai pareri del pubblico, non sempre pronto da accettare che la musica estrema si possa fare anche in abito bianco. Va poi detto in tutta franchezza che curare l’aspetto visivo è assolutamente divertente; noi ci occupiamo di tutto, dalla musica, all’artwork, al sito, alle foto, ai video.
In questo senso siamo senz’altro autentici e sinceri, perché tutto ciò che proponiamo è farina del nostro sacco. Nessun produttore, nessun filtro, nessun suggerimento.
In senso generale credo nell’importanza dell’immagine: in un disco la musica è fondamentale, ma anche la copertina e il video hanno un loro peso. Il successo di Youtube è dovuto proprio alla forza delle immagini, che arrivano dirette e che, a livello cerebrale, sono più persistenti della musica.
Miusika: Fino a qualche anno fa ero addentro alla scena metal estrema: a un certo punto mi sono reso conto che, a parte l’overdose di gruppi e di proposte di scarsa qualità, oramai era entrata anche nel metal estremo la contaminazione della fama, della vanità, dell’approccio da poser, della banalità e della scontatezza; da allora la seguo, solo con i gruppi che veramente apprezzo, dall’esterno, e evito ogni concerto, che mi irrita a priori: voi avete avvertito questo peggioramento della scena, e fate buon viso a cattivo gioco, o non ve ne frega nulla e andate per la vostra strada? Che rapporti avete nella scena?
Cadaveria: Sostanzialmente non ce ne frega molto di cosa fanno gli altri e senza dubbio andiamo avanti per la nostra strada. Concordo comunque sul fatto che la scena pullula di band inutili.
Miusika: Vi piace la letteratura? Avete autori preferiti? Scrivete (a parte i testi)?
Cadaveria: Fino ad un paio di anni fa leggevo molto di più. Ora purtroppo riempio gli spazi vuoti con altre cose, vedi il PC, che ormai è diventato una mia protesi.
Comunque tra i miei autori preferiti ci sono Baudelaire, Yeats e Shakespeare. Tra i contemporanei italiani mi piace Ammaniti.
Miusika: Vi interessa la politica? Che ne pensate della vecchia concezione di “sistema”? Non pensate che oramai, in attesa del suo collasso, il “sistema” in cui viviamo abbia vinto? Non pensate infatti che il “sistema” oramai inglobi e fagociti anche i suoi oppositori, rendendoli parte di se stesso?
Cadaveria: Penso che il “sistema” abbia vinto perché ormai tutto ciò che ci è dato sapere è falsità. L’informazione è manipolata e noi siamo fottuti.
Forse una bella crisi economica ci risveglierà tutti da questo incubo.
Miusika: Ma voi riuscite a campare con la musica o fate altri lavori? La domanda è indiscreta, ma siete personaggi pubblici dunque ve la pigliate!
Cadaveria: Economicamente viviamo di altro, ognuno di noi ha un lavoro più o meno fisso. Spiritualmente viviamo di musica.
Miusika: Ultimamente mi piace parecchio Fabri Fibra; lo ascoltate? O lo odiate? O vi è indifferente?
Cadaveria: Lui non lo conosco, ma la sua musica non mi piace.
Miusika: Siete informati del fatto che il mondo (o se non il mondo – che presunzione antropocentrica – comunque la nostra civiltà) finirà nel dicembre del 2012, secondo i famosi e precisissimi calcoli dei cicli astronomici dei Maya? Vi dispiace?
Cadaveria: Si lo so, ma non ci credo. In ogni caso questo velo di incertezza e una data così prossima come quella del 2012 non può che far bene allo spirito. Dobbiamo affrettarci, essere, fare, osare, vivere più intensamente che possiamo.
Miusika: Avrete notato che ci sono poche domande sulla vostra musica, ma sinceramente ho visto che ve ne fanno già abbastanza in altre interviste, per cui chiudiamo con una classica: i vostri cinque dischi preferiti di tutti i tempi e generi.
Cadaveria: I gusti musicali dei componenti della band sono disparati… rispondo, ovviamente, solo per me e in ordine assolutamente casuale:
Iron Maiden – Killers
Tool – Lateralus
Dimmu Borgir – Enthrone Darkness Triumphant
Skunk Anansie – Post Orgasmic Chill
Divine Heresy – Bleed the Fifth
Piero Fadda (novembre 2008)
Silvia
Rex