Costretto, assieme a Gilberto Gil, dapprima al carcere, poi agli arresti domiciliari ed infine all’esilio forzato (Portogallo inizialmente, poi Londra fino al 1972), Caetano Veloso riesce prima di partire a registrare un nastro che costituirà il materiale del suo terzo album.
Sarà Rogério Duprat a confezionare abilmente un disco meno pirotecnico del suo predecessore Tropicalista ma dal grande fascino per via del suo carattere raccolto ed intimista. Musica gentile che può contare su una varietà di riferimenti che, partendo da Marineiro so, Carolina (di Chico Barque, ma Veloso aggiornandola armonicamente la rende spettacolare con l’accompagnamento della sola chitarra), Cambalache (bellissimo tango argentino) e i due brani in inglese (The empty boat e Lost in the paradise) giunge, passando per le brillantissime Atras do trio electrico e Os argonautas, alla sperimentazione di Acrilico sorta di Sentimental Journey sudamericana.
Anto (2000)
Ps. Per non confondervi nel marasma dei titoli “Caetano Veloso” senza altre indicazioni, questo disco ha la copertina interamente bianca.
Tracks:
1. Irene |
2. Empty Boat |
3. Marinheiro Só |
4. Lost in the Paradise |
5. Atrás Do Trio Elétrico |
6. Os Argonautas |
7. Carolina |
8. Cambalache |
9. Não Identificado |
10. Chuvas de Verão |
11. Acrilírico |
12. Alfõmega |