Alla fine tutto è sistemato, andiamo.
Solita coda per attraversare Firenze.
Magari non avete tutti i torti se non ve ne frega niente delle mie peripezie per arrivare e allora facciamo un salto temporale a poco prima delle nove.
Il Saschall (o meglio la Sasch-Hall come un pò stupidamente ho capito solo dopo aver visto i cartelloni pubblicitari dello sponsor) è parecchio bello e con un ottima visibilità da quasi ogni parte.
Dicevo, il Saschall (continuiamo a chiamarlo così) non è esaurito ma è comunque pieno e la gente continua ad arrivare. Gli ultimi che entrano sono i fumatori incalliti (il fumo che ci ricopre e ci affoga, ovviamente viene dal palco)
Comunque chi è presente non è venuto per caso e si vede: aspetta fremendo e non vede l’ora.
Per un artista credo sia il pubblico migliore.
Provo ad avventurarmi nei camerini. Niente da fare ‘la Consoli‘ è appena arrivata, non c’è tempo per nessuno ed io non ho ancora la faccia tosta al punto giusto. Torno nella sala.
La chiamo ‘la Consoli‘ perchè non mi si può proprio definire un conoscitore della sua musica e tantomeno un fan (noi in redazione invece siamo dei suoi grandi estimatori, in particolare della Carmen più rockettara e furiosa ndR). Direi piuttosto un ‘ascoltatore quasi casuale’ anche se, a onor del vero, quasi tutto quello che ho sentito mi piace e mi ricordo che a Catania, negli anni novanta, c’era una scena rock significativa (e magari c’è ancora).
E poi si parte con “Besame Giuda“, è il pezzo di apertura di ‘Mediamente isterica‘ l’album di dieci anni fa appena ristampato. Scopro dopo, ristampato anche in vinile, cosa che non mi fa altro che piacere.
Scelta inusuale oltre che coraggiosa, il concerto ripropone ‘la Consoli‘ di dieci anni fa e nella scaletta non ci sono pezzi recenti. Un concerto a tema, senza autocompiacimento, diretto e sincero.
Versione critico snob: l’acustica non è proprio il massimo, lei parla pochissimo. Un concerto onesto, molto apprezzato dai fans, piacevole ma non eccezionale. Bello l’incazzoso out-take.
Versione critico di pancia: è un concerto rock, vivaddio, le chitarre impazzano, l’energia si tocca con mano. Lei parla poco ma in fondo cosi nell’ora e mezzo ci stanno un paio di pezzi in piu’. I pezzi migliori sono gli inni come ‘Confusa e felice‘ o un intimo bis ‘Amore di plastica‘ ma in fondo neghereste che, nel rock, spesso i pezzi migliori sono anche commerciali ?
Io, comunque, da stasera, ‘la Consoli‘ la chiamerò solo Carmen.
Andrea Barsanti (novembre 2008)
© Barsanti in esclusiva per www.miusika.net© Barsanti in esclusiva per www.miusika.net
maurizio 777