RESIDENTS “Duck stub/Buster & Glen” (1978)

Nel cercare di definire in qualche modo la musica dei Residents, esercizio non proprio agevole a mio parere, il terreno delle ipotesi può essere così vasto da sfiorare paradossalmente la sterilità della vaghezza. Certo è che insieme agli Ubu, questo misteriosissimo gruppo di San Francisco, con all’attivo già diverse incisioni (“Meet the Residents” e “The

WALTER STEDING “Walter Steding” (1980)

E’ dal ribollente calderone dell’underground Newyorkese che peschiamo il debutto di Walter Steding, giovane violinista alle prese con un progetto definibile nell’area della contaminazione di suoni classici con suoni elettrici ed elettronici. Il rischio della didascalità, sempre presente in operazioni di questo

MX 80 SOUND “Crowd control” (1981)

Tempismo: “Capacità di scegliere il momento più opportuno per attuare un intervento con le migliori probabilità di riuscita”. Avanguardia (dal francese avant-gard): 1) trovarsi in posizione notevolmente avanzata, progredita; 2) di avanguardia _ di quei movimenti letterari o artistici e delle loro espressioni concrete che propugnano o attuano audaci programmi, in contrasto, apparente o effettivo,

ALTERED IMAGES “Happy birthday” (1981)

Indotti dai Public Image Ltd. alla tentazione di mettere su una rock band (pare che l’ ascolto di “Public Image” li abbia fulminati), esordiscono con “Happy birthday” gli Altered Images di Glasgow. Sponsorizzati da Siouxsie e prodotti da Steve Severin, gli Altered Images danno alle stampe un LP piuttosto deboluccio, palesemente

PERE UBU “Datapanik in the year zero” (1978)

In coincidenza con i tour USA e GB di “The modern dance”, la Radar Records stampa “Datapanik in the year zero”, prezioso Mini-Lp contenente le versioni rimasterizzate dei singoli incise per la Hearthan Records nel triennio 1975/1977. Si tratta evidentemente di un documento imperdibile per chi considera “The Modern dance” uno dei dischi più importanti del

ULTRAVOX “Systems of romance” (1978)

Giocando un po’ in sede di introduzione a “Systems of romance” potremmo utilizzare il concetto matematico di progressione geometrica (con ragione suscettibile di quantificazione ma comunque elevata). Messe da parte le ingenuità dell’esordio, gli Ultravox già con “Ha!Ha!Ha!” avevano aumentato lo spessore delle idee e del sound, e, specie nei tre titoli più significativi di

Primus – Frizzle Fry (1990)

Ricordo ancora come se fosse oggi la prima volta che sentii Frizzle Fry dei Primus era ottobre del 1990. Mi ricordo che ero un sul malinconico andante perché nonostante fossero usciti dei bei dischi non trovavo niente di veramente furioso, che mi coinvolgesse nel profondo, a livello di pancia, quando avvenne un miracolo un anima