I milanesi accorrono al venerdì. Venerdì sera milanese per gli AFTERHOURS. Si gioca in casa quindi. E i milanesi accorrono al PALASHARP per gli AFTERHOURS.
Il processo di sintesi inaugurato da “Dub housing” e proseguito con “New picnic time” (“The modern dance”, confermo e ribadisco, è un unicum a sé stante), giunge a completamento e al punto di non ritorno con “The art of walking”, disco ancor più avant gard dei precedenti.
Abbiamo anticipato questo festival nelle nostre news e non potevamo certo mancare. Giunti sul posto ci aspetta una piacevole sorpresa; l’area del festival è ampia, e un palco assai maestoso domina la scena.
A volte il fiuto aiuta e l’aver attribuito a Peter Buck buona parte della paternità di “West”, secondo disco solista di Mark Eitzel, non era una considerazione del tutto peregrina.
Ogni volta che sento un demo o un disco di artisti sardi e mi preparo a recensirli un terribile dubbio mi assale: sarò imparziale? Ancor di più mi è venuto nel caso del demo dei Seven Seconds To Trust. Perché?
Assistere ad un live dei Battles può veramente stravolgere tutte le convinzioni accumulate in anni di concerti dal vivo: bisogna, infatti, prepararsi adeguatamente per un concerto del genere, vestirsi comodi e perché no, prepararsi ad una seduta di sano movimento.
. Dopo aver attirato le attenzioni della stampa italiana con il loro disco d’esordio , “Fuga dal deserto del Tiki”, i Cagliaritani Sikitikis sono tornati alla ribalta con il loro nuovo disco: “B”. Un disco che sembrava non volesse uscire questo “B”:
I Motorpsycho non smettono mai di stupire, questo ormai è un dato di fatto. Giunti ormai alla loro dodicesima fatica discografica, senza contare naturalmente la pleteora di EP o di Live più o meno ufficiali, Il nuovamente “trio di Trondheim”
Arrivano al Jail, locale dal quale sono passati e passano alcune delle migliori novità musicali della scena indie italiana e straniera, i Cagliaritani SIKITIKIS.
Diciamo la verità, ci si avvicina ad un film “musicale” con una certa dose di diffidenza. Anche perché si parla dei Rolling Stones, ma degli Stones “attuali”; quindi è legittimo farsi degli scrupoli.