Deasonika – Tredicipose (2008)

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Dopo la “tentazione” sanremese e l’esperimento ad essa collegato di rileggere in chiave elettroacustica alcuni dei loro brani migliori sull’omonimo album Deasonika del 2006, nel 2008 i Deasonika hanno pubblicato il loro quarto album, che è poi il terzo di soli inediti.

 

Si nota subito su Tredicipose che dell’esperimento sanremese rimangono sostanzialmente due elementi: l’utilizzo in misura maggiore da parte di Max Zanotti di uno stile alla Chris Cornell e un influenza più marcata dei Killing Joke, infatti su Deasonika vi era il brano 0016/betrayal cantato in tandem col grande Jaz Coleman. E la cosa mi trova molto d’accordo, infatti nella recensione che feci a Deasonika dissi che quella scelta (la sanremizzazione) non mi sembrava molto nelle loro corde e li esortavo a tornare sui loro passi.

Non credo che abbiano seguito il mio consiglio 😀 comunque questo nuovo album segna un ritorno a sonorità più consuete alla band, unite al tentativo di cercarne anche delle nuove in chiave più pop, con in più la novità di alcuni brani in lingua inglese e uno in francese che altro non è che una poesia di Baudelaire (Le Rebelle dalle poesie aggiunte a I Fiori del Male).

Infatti insieme alle consuete sonorità di derivazione Sound e Cure (in particolare da Faith) come ad esempio Gregorian e nelle quali piaccia o no la band si esprime al suo meglio, vi sono in diversi brani più sonorità di derivazione Killing Joke e con una citazione abbastanza evidente nella parte finale di All the other guys che contiene nella parte iniziale e centrale anche citazioni dei Bauhaus periodo Sky’s gone out, nonché sonorità di derivazione U2 e Coldplay nei brani più aperti e poppettari e diciamocelo più ruffiani. Tutto ciò unito al particolare stile di voce di Max Zanotti che su Tredicipose si diverte ad alternarlo a quello più chriscornelliano. A ciò aggiungeteci diverse chicche di citazioni chitarristiche e vocali, in particolare su Song X c’è da divertirsi tra citazioni di Geordie Walker, Rikk Agnew da Only Theater of Pain, The Edge, Chris Cornell e Layne Staley.

Sinceramente non ho idea se tutte queste citazioni e sonorità siano volute o se semplicemente vengono fuori perché fanno parte dei passati ascolti/dna sonoro dei Deasonika (o meno dubbi su quelle U2 oriented che mi sembrano più cercate), fatto sta che questi ragazzi son proprio bravi nel miscelarle insieme.

I Deasonika anche su Tredicipose confermano che son capaci di scrivere dei buonissimi brani (testi inclusi) e che Marco Trentacoste è davvero a suo agio nel produrli. Qualcuno potrà storcere il naso sul fatto che sappiano di già sentito (ma fino ad un certo punto, dato che una loro personalità l’hanno sempre avuta), ma sinceramente preferisco un buonissimo già sentito ad una penosa “novità” sempre che ce ne sia una in giro.

Concludendo Tredicipose ci restituisce i Deasonika in chiave elettrica e nella quale si esprimono decisamente meglio, ce li conferma come una ottima goth-band capace di muoversi agevolmente tra sonorità molto oscure ed ora anche in altre più solari grazie a qualche brano più poppeggiante.

Un buon disco consigliato ovviamente agli amanti della dark-wave ma anche a tutti coloro che amano le pop-band di ispirazione new-wave (gran parte del brit-pop attuale mi sa 😀 ).

 

 

 

 

Mario (settembre 2009)

 

 

 

 

Tracklist:

1 – E.B.O.W.S

2 – Viole

3 – Song X

4 – La Stanza Brucia

5 – Trasparente

6 – All The Other Guys

7 – Instabile

8 – Thank You (con Gianluca Morelli)

9 – Photograph

10 – Kurt Cobain La Mia Faccia A Metà

11 – The Beauty Thoughts

12 – Gregorian

13 – Le Rebelle

 

 

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