Musica: dopo vent’anni alla batteria di Jovanotti Pier Foschi balla da solo, oggi per oggi il suo album solista
Musica, melodie, voce usata come un vero e proprio strumento: sono questi gli ingredienti dell’album che segna l’esordio discografico in solitaria di Pier Foschi, uno dei migliori batteristi italiani per anni al fianco di Jovanotti ma anche molti altri come Terence Trent D’arby, Laura Pausini, Pelù/Ligabue/Jovanotti, Adriano Celentano, Cesare Cremonini, Whitney Houston.
L’album, intitolato semplicemente “Pier Foschi” (Sunday Music), è ispirato a “Mah-Nà Mah-Nà“, brano simbolo del compositore Piero Umiliani che nel 1968 realizzò il motivo per la colonna sonora del film “Svezia, Inferno e Paradiso” del regista Luigi Scattini, utilizzato poi negli Stati Uniti anche nei Muppets, contiene dodici brani: “Tutto il progetto è partito ispirato da questo pezzo di Piero Umiliani“, commenta Pier Foschi, “La voce non vuole comunicare nulla. Solo una voce che si fa suono che diventa onomatopeica. Quale brano meglio di questo poteva ispirarmi e guidarmi a fare quello che ho fatto. Grazie Maestro Umiliani“.
Dodici brani musicali interamente composti, suonati e prodotti dallo stesso Pier Foschi. Il disco si compone di canzoni come “Bo Boom Bom“, dove voce e batteria vengono impiegati come “dei matti solitari che si sostengono a vicenda” e “Questa vecchia batteria“, rivisitazione personalizzata de “The oncle tom have a far” di Leroy Anderson (in Italia tradotta in “Nella vecchia fattoria“) dove al posto degli animali Pier Foschi inserisce parti della batteria insieme alla voce e ad un Moog che danno vita ad una “simpatica e accattivante kermesse”.
Un disco formato da una triade, Pier Foschi, la sua voce e la sua batteria, ma che tal volta ospita anche lo strumento e la voce di altri artisti come in “Podé Tedo Podé” eseguita con il pianista Alessandro Crisfofori e in “Daba Dabà” che vede la partecipazione di Maurizio Piancastelli alla tromba, oppure “Prince” che vede la collaborazione del cantante Filippo Trincati e ancora “Sinfonia” che si avvale del sax soprano di Carlo Fabbri.