La scena rap italiana è dal tempo delle “posse” che propone band interessanti.
All’interno della scena italiana la scena campana si è sempre ritagliata un ruolo di primo piano. Proprio parlando di posse i primi che vengono in mente sono i 99 Posse.
Oggi rispetto ai tempi delle posse la proposta del mondo rap è decisamente meno ideologizzata, ha un punto di vista più disincantato e, in alcuni suoi rappresentanti, anche spietatamente cinico.
I Funky Pushertz nel loro esordio sulla lunga distanza, Lunch, ci propongono un rap che è un po la summa di tutti questi modi di interpretarlo, con in più delle buoni dose di ironia e autoironia.
Inoltre fanno la scelta di cantare principalmente con testi in “napoletano”, ma non sempre strettissimo rendendo quindi possibile capire quasi tutte le rime anche a chi non habla l’idioma. In ciò mi ricordano, in parte, i miei conterranei Sa Razza.
Musicalmente le basi sono, come suggerisce il nome della band, prevalentemente funkeggianti. In alcuni casi quando le basi si fanno più “ignoranti” (tipo in “La prima volta” o in “West funky story”) ricordano i Beastie Boys e alcune delle cose dei Jamiroquai.
La cosa che mi è piaciuta di più in Lunch è che ci si trova di fronte un album sì Rap, ma che al contempo sa essere anche molto cantabile grazie alla sua anima Funk.
I Funky Pushertz han dato vita ad un album decisamente gradevole che contiene almeno un paio di potenziali ganci radiofonici: “Non fa rumore” e “In tutte le manieri possibili”.
Unica critica che si può muovere ai Funky Pushertz qui su Lunch è di sapere di già sentito, alcune soluzioni addirittura ricordano Neffa del periodo Cavalieri della Dopa. Comunque a parte ciò, Lunch è un disco che si fa ascoltare volentieri e che saprà allietare le vostre giornate in questa estate caliente.
Mario (luglio 2009)
Tracklist:
1 – Funky Pushertz
2 – A carn’ a sott’ e i maccarun’ a copp’
3 – Veng’ ra Torr’
4 – Dieci
5 – La prima volta
6 – Non fa rumore
7 – L’indolente
8 – Wicked boys
9 – West funky story
10 – In tutte le maniere possibili