Non ci son dubbi in questi ultimi anni la scena italiana ci sta regalando tanta buona musica.
Probabilmente i dischi che lasciano a bocca aperta sono pochi, ma la qualità media è decisamente più alta che in passato. Nell’ambito del pop-rock poi non se ne parla, se il jazz, l’alternative o il metal ci avevano proposto band e artisti nostrani di alta e altissima levatura il mondo pop in questo difettava un pochino. Per fortuna il vento è cambiato.
I Goose a mio avviso si possono inserire perfettamente in questo nuovo scenario del pop-rock italico.
30:40 è il loro secondo album, un album che come loro stessi lo definiscono si può dire di passaggio. Passaggio sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista anagrafico come già il titolo dall’allusione tennistica richiama. Infatti è un album nel quale i Goose raccontano il rapportarsi col passaggio per molti traumatico dai 30 anni ai 40 anni con tutte le problematiche e le precarietà (in particolare in questi ultimi tempi non proprio sereni) che questo comporta sia dal punto di vista di aspettative che psicologico. Non sono poche infatti le persone che subiscono la “crisi dei 40”, che si manifesta nelle modalità più diverse, una delle più comuni è il non accettare d’invecchiare (alzi la mano chi non ha trovato almeno un 40enne, uomo o donna è indifferente, a caccia di avventure sui social-network 😀 ).
Per i Goose però 30:40 è anche un album che segna un passaggio nelle loro sonorità. Infatti in quest’album abbandonano il power-pop degli inizi per proporci un pop-rock dalle varie sfumature che pesca sia da quello di derivazione wave ’80 come da quello anni ’90, non disdegnando puntate verso sonorità country-folk e il prog ’70 sempre in chiave pop però.
I risultati che i nostri ottengono son sempre di buona qualità, a parte Settembre che non mi ha convinto molto, e con Finché non saprai, Indietro e con Qui per te ottimo. Qui per te credo sia il brano che rappresenti perfettamente ciò che i Goose vogliono raccontare in 30:40 col suo andamento malinconicamente allegro.
Concludendo trovo che i miei “vicini di casa” Goose (che sono di Sassari) con 30:40 ci abbiano regalato un buon album che merita assolutamente l’ascolto e l’acquisto. Consigliato a tutti coloro che cercano sostanza e non fuochi d’artificio.
Mario (ottobre 2009)
Tracklist:
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Qui per te
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La vita a 34 anni
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Finchè non saprai
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Quando ero felice
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Indietro
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Mio cuore
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Fra noi due
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Per cambiare
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Sogna
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Settembre
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Neve