Lydia Lunch nella sua carriera ha fatto di tutto.
Scapestrata e ribelle scappa di casa a 16 anni dopo avere subito abusi in famiglia. La liberazione è il punk, o meglio la no-wave o se preferite tutto quel coacervo di esperienze musicali e non che rendono la New York anni ’70 un centro imprescindibile della creatività underground. Bazzicare attorno ai locali della Grande Mela le fa bene e la porta a collaborare con gli artisti più disparati dai Suicide ai Teenage Jesus and the Jarck a un giovanissimo Nick Cave.
Questa propensione a non legarsi mai ad una singola esperienza o gruppo se la porta dietro fino ad oggi quando, con il nome Big sexy noise, prima incide un disco e poi affronta un tour con ¾ dei Gallon drunk, band psycobilly londinese attiva dagli anni ’80.
Big sexy noise già dal titolo mostra che l’attitudine alla vita spericolata non è mutata e infatti quello che si vede all’Hiroshima mon amour di Torino davanti ad una manciata di spettatori divisi equamente fra punk conclamati e vecchi adepti dei Joy division, è un onesto e ispirato concerto dark punk. Non ci si deve fare ingannare però perché è evidente la capacità di Lydia, rigorosamente vestita di nero e con generosa scollatura, e dei suoi soci di saltare dalle atmosfere più dark (Bad for Buddy) al blues (Baby faced killer) e al punk.
Perfino il rap non è risparmiato figlio com’è dell’esperienza da poetessa rock di Lydia da cui deriva il suo modo di scandire e recitare tutte le parole perché rimangano bene in mente soprattutto ai maschietti in sala: YOUR LOVE DON’T PAY MY RENT!
I rimandi si susseguono e il tutto ha un sapore moderno e demodè. A tratti sembra di sentire i Tool per poi perdersi nelle fumosità della new wave più classica.
Kill your sons di Lou Reed chiude un’ora di concerto per questo progetto a cui Rolling stone ha concesso 4 stelle.
La vecchia tigre, dopo i film quasi porno, le serate alcoliche, i dischi di poesie che possono fare a meno della musica, ha ancora tanto da ruggire.
Claudia Pinna (aprile 2011)
Foto di Claudia Pinna in esclusiva per Miusika.net