Giunge al terzo capitolo il progetto del chitarrista Salvo Lazzara. Il nuovo disco, arricchito da validissimi musicisti, coniuga jazz, post rock, elettronica e world music.
Materia e Memoria: il nuovo album di Pensiero Nomade
Salvo Lazzara
&
Dodicilune
sono lieti di presentare:
MATERIA E MEMORIA
Fonosfere – Dodicilune
12 brani, 48, 47 minuti
Pubblicato dalla Dodici Lune, Materia e memoria è il terzo lavoro di Pensiero Nomade, il progetto solista di Salvo Lazzara, chitarrista già noto per la sua militanza in seno ai Germinale negli anni ’90. Con questo terzo album, Lazzara arriva a perfezionare una proposta eclettica e sfuggente, che già nei precedenti album Per questi e altri naufragi (2007) e Tempi migliori (2009) guardava a diverse aree musicali, ipotizzando una sorta di world music colta e postmoderna che torna sublimata nel nuovo lp.
Folk, jazz, post-rock, elettronica, musica mediterranea, l’eredità del progressive: Pensiero Nomade cerca un sincretismo contemporaneo, si muove al crocevia di differenti codici e in Materia e memoria completa il percorso inaugurato nel 2007. Con il nuovo disco Lazzara condivide la ricerca con una formazione di invidiabili talenti: Alessandro Toniolo (flautista già in forza ai Germinale), Davide Guidoni (percussionista attivo in campo art rock, ora con i Daal), Fabio Anile (pianista molto attento al rapporto con la tecnologia) e Luca Pietropaoli (trombettista della formazione post-fusion Fonderia). Con questa line-up, che ha partecipato con slancio e convinzione a Materia e memoria, Lazzara ha dato libero sfogo alle sue visioni musicali, alternando strumenti a corda, loops e samples.
I tredici brani, che passano da atmosfere meditative e lievi a momenti più cinematici e intensi, si muovono in una vasta area sonora e proprio lo spirito non convenzionale dell’opera ha convinto la critica. Roberto Vanali (Arlequins) scrive: “Lazzara passando da temi folk acustici, etnici, ambient, soundscapes e sviscerandoli sempre al meglio approda ad un sound decisamente più sintetico dando prova di misura e sobrietà, di saper pesare gli elementi“. Secondo Donato Zoppo (MovimentiProg) “il disco è un flusso di coscienza in cui affiorano ricordi, sensazioni perdute, reminiscenze e colori“; Gaetano Menna (Guida Spettacoli Roma) sottolinea “suggestioni, visioni sonore, atmosfere sospese ed oniriche, arabeschi e intarsi chitarristici, un suono che è portato dall’aria che ha echi lontani ed etnici“.