Il terzo disco è sempre una tappa importante e fondamentale per una band, soprattutto se tutta la stampa, inglese e non, ha gli occhi puntati su di te.
“Quicken The Heart”, manco a dirlo, è la terza “fatica” discografica per gli Inglesini di Newcastle, arrivata puntuale a distanza di due anni dopo quel “Our Earthly Pleasure” che aveva fatto gridare al miracolo, e non a torto, la maggior parte delle testate giornalistiche mondiali.
I Maximo Park sembra che non siano sfuggiti a questa fantomatica maledizione del terzo disco, riuscendo a sbagliare il match point che avrebbe potuto chiudere i giochi subito e farli entrare nell’olimpo della musica inglese.
La qualità del disco si attesta su buoni livelli, alcuni pezzi risultano scontati altri come “Roller Disco Dream” hanno quel tiro che può reggere la baracca, ma abituati come siamo agli standard dei Maximo ci si aspettava veramente qualcosa di più.
La causa di questa debacle può forse essere ricondotta ad una produzione fin troppo elaborata che rende il lavoro finito troppo “artefatto”, perdendo il contatto con quell’immediatezza che era stata, da sempre, la forza della band.
Non proprio una bocciatura per il gruppo di Paul Smith, ma una promozione con debito da recuperare con il prossimo album.
Andrea Murgia (maggio 2009)
Tracklist:
1 “Wraithlike”
2 “The penultimate clinch”
3 “The kids are sick again”
4 “A cloud of mystery”
5 “Calm”
6 “In another world (You would’ve found yourself by now)”
7 “Let’s get clinical”
8 “Roller disco dreams”
9 “Tanned”
10 “Questing, not coasting”
11 “Overland, West of Suez”
12 “I haven’t seen her in ages”