Tornano i MODENA CITY RAMBLERS
Giovedì 12 Maggio 2011
Hiroshima Mon Amour, Torino
ore 22.00, ingresso 15.00 euro
La storica formazione emiliana attiva sin dal 1991 torna con un nuovo capitolo discografico, il dodicesimo, della saga ventennale dei Ramblers. Registrato all’Esagono di Rubiera con Carloenrico Pinna, il nuovo disco intitolato “Sul Tetto del Mondo” vive del suono degli ambienti dello studio, con incisioni volutamente mirate a catturare il respiro degli strumenti acustici di tradizione folk e il battito combat-folk della sezione ritmica nella sala di ripresa esagonale. Senza alcun ricorso a effetti e “trucchi” di studio. La produzione, così come la scrittura e l’arrangiamento dei tredici brani presenti, è stata curata interamente dalla band, come già per il disco passato, mentre tra i pochi ospiti presenti spicca la figura del percussionista Tony Esposito, che impreziosisce con le sue ritmiche “¡Que Viva Tortuga!”.
Rispetto ai precedenti lavori, in questo disco i MCR non rincorrono alcun progetto concettuale ai quali legare le canzoni. Esse vivono di vita propria e coesistono in un album dedicato a gran parte dei temi che, sia a livello di sonorità che di liriche, da sempre popolano il cosiddetto “universo Ramblers”. Ci sono canzoni aggressive, dove il violino, la fisarmonica e il flauto si rincorrono nel classico stile della band, e brani più lenti dove la voce si stende melodicamente su paesaggi di chiara matrice ballad-folk. In generale, musicalmente, si riconosce chiaramente un largo spazio dei suoni di natura acustica rispetto a quelli elettrici.
Nei testi, a fianco di liriche ispirate e influenzate dagli accadimenti del mondo attuale (“AltrItalia”, “I Giorni della Crisi”), si assiste al ritorno anche di tematiche più introspettive, fino ad entrare, in “Tra Nuvole e Terra” e la conclusiva “Specchio dei Miei Sogni” (impreziosita dalle sonorità degli archi del quartetto Archimia) nel territorio della canzone d’amore. Come in quasi tutti i precedenti dischi, accanto all’italiano, compare anche il dialetto emiliano, come nella cavalcata “S’ciop e Picòun” e nel ritornello della trasognata “Camminare”. Nella folkeggiante “Il Posto dell’Airone” i MCR, infine, ricordano il luogo in cui sono nate molte delle loro canzoni, con un poetico affresco di molti personaggi che hanno legato la loro storia a quella dello studio Esagono.
Alla voce solista in tutti i brani del disco, Davide “Dudu” Morandi, è assecondato dagli storici componenti Franco D’Aniello ai flauti, Massimo “Ice” Ghiacci al basso, Francesco “Fry” Moneti al violino e ai plettri, Roberto Zeno alla batteria e percussioni. Come già nel precedente disco, Leo Sgavetti, ormai da tre anni in formazione, si occupa della fisarmonica e delle tastiere, mentre alla chitarra acustica debutta, dopo un anno di concerti dal vivo, Luca Serio Bertolini, già tecnico al seguito dei live della band e autore, come solista, di due album a suo nome. Infine, al banjo e al bouzouki, si segnala il ritorno dello storico membro fondatore Luciano Gaetani, rientrato in pianta stabile.