“I meccanismi che determinano il successo di un film sono assolutamente imperscrutabili. Conta molto il tempismo. Un film di successo potrebbe non esserlo affatto se proposto tre anni prima o tre anni dopo. A volte conviene, rispetto alla critica, seguire ad una certa distanza i primi film che hanno fatto da battistrada.”
Passando dal cinema alla musica Pop, questa affermazione di Alex Cox ci offre l’opportunità di parlare dei sottovalutati e sfortunati Monochrome Set (*).
Rimasti per qualche anno nelle liste di acquisto anche dei matti come il sottoscritto, la loro musica svela l’ arcano del debito che buona parte del Pop inglese dei middle eighties ha maturato verso di loro.
Il loro disco di esordio, “Strange boutique” seguiva tre singoli incisi per la Rough Trade: “The Monocrome Set (I presume), “Eine symphonie des grauens” e “Ici les enfants de Paradis” ed è un disco fresco e godibilissimo.
A dispetto del nome, la musica dei Monochrome Set non è per nulla monocromatica ed anzi ha la stoffa che è propria degli eclettici che provano a mischiare e a sparigliare le carte. Non fatevi ingannare dall’apparente indolenza e narcolesi della voce di Bid e cercate di non rimanere nel guado del “Beh, è tutto qui?”, in questo disco ci sono “The lighter side of dating”, “Expresso”, “The Puerto Rican fence climber”, “Martians go home” e “Love goes down the drain”, tutte irresistibili (e le altre non sono proprio del tutto da meno).
Concludo azzardando che un filino di Smiths si poteva ascoltare già nel 1980.
Anto (1990)
(*) Monochrome Set 1980: BID (voce e chitarra) LESTER SQUARE (prima chitarra e voce) ANDY WARREN (basso) J.D. HANEY (batteria) e TONY POTTS (film operator).
Tracks:
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Roger Marchi