Play it loud !!!
Da sentire ad altissimo volume!!!
Quante volte abbiamo letto questo invito alla fine di una recensione?
Quante volte l’ho scritto?
Beh nel caso dei Neodea e del loro album d’esordio Teorema del Delirio si tratta di un invito più che appropriato pertanto lo scrivo subito.
Ma Teorema del Delirio non ha suscitato in me solo questo unico e se vogliamo “banale” pensiero. La prima cosa che ho pensato: 10 brani e niente di nuovo sotto il sole….. ma accidenti quanto sono belli questi 10 brani di nulla di nuovo.
La seconda cosa che ho pensato sentendo la voce di Luca Colombo: possibile che ci sia ancora gente, “addetti ai lavori” inclusi il che è anche peggio, che dice che l’italiano non è adatto alla musica rock?
La terza è stata: bravo Cristiano Santini.
Ora visto che si parla di un album che si chiama Teorema del Delirio qualcuno penserà che sto delirando 😀 e forse potrebbe non avere tutti i torti tranne che su un punto, i Neodea son proprio bravi.
La musica proposta dai Neodea in effetti non presenta nessuna novità in quanto si ispira in maniera più che evidente al grunge, esattamente a quel magnifico trio di band composto da Alice in Chains, Soundgarden e Pearl Jam. Ma la qualità e la potenza del sound proposto dai Neodea, pur se palesemente e pesantemente influenzato dalle band citate prima e pur non portando nessuna innovazione, è di una levatura tale che non si può non restarne ammirati. Certo qualcuno potrà dire “son solo cloni”, “copiano”….. ma certi soloni non avevano detto la stessa cosa ad esempio dei Marlene Kuntz ai loro esordi, tacciandoli come meri imitatori dei Sonic Youth? Gli stessi soloni che oggi si stracciano le vesti ai piedi di Cristiano Godano e compagni. Questo dei Neodea è senza dubbio un esordio con un sound “imitativo” così come fecero i MK, ma di una qualità tale che appena l’album finisce lo riascolti immediatamente a volume ogni volta più alto così come feci a suo tempo per l’esordio dei MK. I brani sono composti in maniera esemplare (forse il vero “limite” del disco, un pochino di eleganza in meno ci sarebbe stata bene), dove Federico alle chitarre, Igor al basso ed Emiliano alla batteria non sono solo bravi a suonare i propri strumenti ma anche a fare le giuste pause di silenzio all’interno del brano, aiutati in ciò dall’ottima produzione di Cristiano Santini.
Niente di nuovo sotto il sole, verissimo ma se si potesse firmare per aver un album al mese di un niente di nuovo di questa qualità firmerei immediatamente.
In tutto ciò s’inseriscono le ottime linee vocali e i testi in italiano di Luca, dotato di una bellissima voce calda, potente ed espressiva che ricorda come stile e in parte come timbrica Eddie Vedder dei Pearl Jam. Luca canta in maniera ineccepibile su Teorema del Delirio ed è lui la marcia in più di quest’album d’esordio dei Neodea.
Fortunatamente l’ho già scritto in precedenza sentendo tanti altri bravi cantanti italiani, che cantare il rock nelle sue varie forme in italiano non solo è possibile ma il risultato è quasi sempre migliore non essendo noi figli d’Albione (chiedere per conferma a Pierpaolo Capovilla dei Il Teatro degli Orrori se si trova meglio o peggio ora che canta in italiano rispetto al periodo che cantava in inglese con i One Dimensional Man), certo ci vuole un pochino di coraggio e di sforzo in più da parte degli artisti unito magari da un pochino di esterofilia in meno da parte dei “recensori”.
L’ho detto sopra e lo ripeto, bravo Cristiano Santini e per almeno due motivi: uno l’aver avuto buon fiuto ed aver creduto nei Neodea; due per l’ottimo lavoro di produzione che ha il giusto equilibrio tra potenza dei suoni e pulizia, e quasi giusto tra gusto indie e mainstream. Un altro fiore all’occhiello insieme ai Luminal per la Black Fading/Action Directe.
In conclusione se band non di primo pelo come ad esempio i Black Eye Peas al loro quinto album si possono permettere di “imitare” i Daft Punk e i Chemical Brothers, può una band all’album d’esordio permettersi d’ispirarsi a tre grandi band quali Alice in Chains, Pearl Jam e Soundgarden? Se i risultati sono buoni secondo me la risposta è si.
Album davvero consigliato a tutti Teorema del Delirio dei Neodea, in particolare a chi ama i suoni potenti, le belle voci e ovviamente il grunge, da comprare ad occhi chiusi.
Ah dimenticavo…..
Play it loud !!!
Da sentire ad altissimo volume!!!
Mario (marzo 2010)
Tracklist:
1. Panic TV
2. Mascara
3. 34 & 2
4. Paradisi Artificiali
5. Violet
6. Dentro
7. Madre
8. N° 9
9. Deliri
10. Scorre Lento