Lo anticipo subito, la scoperta da parte mia degli Opera IX è relativamente recente e nel bene e nel male mi hanno colpito immediatamente.
Ossian con la sua band Opera IX è dal 1988 che porta avanti una ricerca che è non solo musicale ma anche come stile di vita.
Ed è con questo album del 2004 Anphisbena che ha raccolto la summa di questi anni di cammino.
Diciamolo chiaramente, se dal punto di vista musicale Anphisbena è un gran bell’album di synphonic black metal con degli ottimi inserti “folk”, ancor di più è un gran album gothic guardando ai testi. Dove con gothic o dark non si intende strettamente il genere musicale ma la ricerca interiore che alcuni portano avanti (e perciò non posso che pensare immediatamente ai Killing Joke, dei quali vi era anche qualche influenza musicale negli album precedenti).
Rimanendo al discorso musicale avrei preferito un pizzico di tastiere in meno, inoltre continuo a non essere d’accordo nella scelta dell’inglese quale lingua unica da parte di una band italiana, o quasi dato che c’è un breve pezzo (Scell lem duibh) credo in gaelico (che tradotto dovrebbe significare Canzone di morte, è qui chiedo scusa della mia ignoranza se sbaglio, correggetemi nei commenti grazie), visto che il titolo di uno dei pezzi è in latino (in hoc signo sanguinis) si poteva tentare di fare il testo in latino o in italiano (o piemontese o altra lingua regionale). A parte queste pecche, chiaramente secondo i miei gusti, trovo gli Opera IX decisamente coinvolgenti.
Si può essere o non essere d’accordo col pensiero espresso dai testi e dalle scelte di Ossian e soci, però bisogna riconoscergli che guardando il lato musicale sono tra i migliori interpreti del genere, e questo album è sicuramente tra i miei preferiti.
Mario (gennaio 2008)
Tracks:
1 – Many moons ago
2 – The Serpent’s Nemeton
3 – The Prophecy
4 – In Hoc Signo Sanguinis
5 – Immortal Chant
6 – Scell lem duibh
7 – In the sixth tower
8 – Battle cry
9 – Anphisbena
10 – One rode to Asa bay ( Bathory cover)