MONOGRAFIE

Varie e accurate monografie di artisti musicali, sezione del sito dedicata a musicisti fondamentali, di cui si è arrivati a scrivere che il vero capolavoro è stato la loro stessa vita...

CAPOLAVORI

Fonemi intraducibili, articolazioni di suoni rochi e profondi, a tratti solo respiri dolenti, bisbigli o pianti cangianti in lamento. Note liquide che scivolano affaticate tra brusii e sussurri metallici. Un linguaggio misterioso e alieno, inaspettatamente familiare seppure inequivocabilmente...

RECENSIONI

Qui puoi leggere tutte le recensioni degli album ascoltati dalla redazione di Miusika.net la nostra "critica" può aiutarti a scegliere cosa ascoltare. Se vuoi puoi esprimere la tua opinione commentando le singole recensioni.

Voivod – Nothingface (1989)

  Lo dico subito, questo album dei canadesi Voivod è sicuramente il mio preferito della loro interessante produzione. A primo ascolto sembrerebbe un semplice disco metal, ma non è solo questo, i Voivod qui su Nothingface vanno ben oltre; nel mezzo del

THE KINKS “One for the road” (1980)

Molti hanno visto nel trittico di dischi incisi per la Arista [(“Sleepwalker” (1977), “Misfits” (1978) e “Low budget” (1979)] la seconda giovinezza e la rinascita artistica dei Kinks dopo un periodo, quello sotto l’ egida della RCA, controverso e qualitativamente non all’altezza della fama conquistata con i classici dei sixties.

PERE UBU “Datapanik in the year zero” (1978)

In coincidenza con i tour USA e GB di “The modern dance”, la Radar Records stampa “Datapanik in the year zero”, prezioso Mini-Lp contenente le versioni rimasterizzate dei singoli incise per la Hearthan Records nel triennio 1975/1977. Si tratta evidentemente di un documento imperdibile per chi considera “The Modern dance” uno dei dischi più importanti del

ULTRAVOX “Systems of romance” (1978)

Giocando un po’ in sede di introduzione a “Systems of romance” potremmo utilizzare il concetto matematico di progressione geometrica (con ragione suscettibile di quantificazione ma comunque elevata). Messe da parte le ingenuità dell’esordio, gli Ultravox già con “Ha!Ha!Ha!” avevano aumentato lo spessore delle idee e del sound, e, specie nei tre titoli più significativi di

JOHN HIATT “Two bit monsters” (1980)

Non è solo l’ anno dei gruppi contrassegnati da sigle lunghe con il nome del leader in testa seguito da quello della band, anche i rocker solisti fanno sentire la loro presenza in questo succulento 1980. John Hiatt da Indianapolis-Indiana, già in sella dai primi anni 70 e quindi piuttosto stagionato tenta al pari di

Primus – Frizzle Fry (1990)

Ricordo ancora come se fosse oggi la prima volta che sentii Frizzle Fry dei Primus era ottobre del 1990. Mi ricordo che ero un sul malinconico andante perché nonostante fossero usciti dei bei dischi non trovavo niente di veramente furioso, che mi coinvolgesse nel profondo, a livello di pancia, quando avvenne un miracolo un anima