E’ al settimo disco Peter Hammill, ma non avendo avuto risorse e tempo sufficienti ad assecondarlo, per me è come se, staccata la spina dei Van Der Graaf Generator, un’altra ne avesse preso il posto senza soluzione di continuità.
Tenera e iraconda la sua poesia musicale, integra e pura la sua statura artistica, stupidamente attaccate da detrattori capaci di lasciar cadere nell’involutivo ‘calderone progressive’ talenti e fanfaroni, grandi dischi e brutte copie senza alcuna analisi critica che non fosse quella della prevenzione e dello steccato eretto a baluardo invalicabile.
Se non proprio tutto, di “The future now” ascoltate perlomeno le iniziali Pushing Thirty e Trappings (le più VDGG), il carillon autunnale di The mousetrap, la assolutamente stupenda If I could, i tentativi di Still in the dark e The cut e la conclusiva Palirunus (castaway) tutti accomunati da un sottile filo che unisce musicalità e ricerca, poesia e mistero, arte e imbarazzi. Va bene il punk, va bene la New-Wave, ma ai momenti succitati perlomeno un attimo bisogna dedicarglielo, potrebbe riservarvi delle sorprese.
Anto (1978)
Tracks:
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“Pushing Thirty”
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“The Second Hand”
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“Trappings”
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“The Mousetrap”
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“Energy Vampires”
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“If I Could”
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“The Future Now”
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“Still In The Dark”
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“Mediaevil”
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“A Motor-bike in Afrika”
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“The Cut”
- “Palinurus (Castaway)”