Lo confesso ero molto indeciso se recensire o no la seconda prova sulla lunga distanza dei Recs of the Flesh di Massimo Usai e Sara Melis.
Perché?
Perché mi lega ai miei conterranei Massimo e Sara un rapporto di stima e di comuni passioni musicali, stima che è reciproca in quanto ho trovato a sorpresa e non vi nascondo anche con molto piacere citata Miusika nei Credits interni a The threat remains and is very real. Quindi mi sono posto il problema se ciò potesse influenzare o meno il mio giudizio nei loro confronti. Pertanto ho meditato a lungo ed ascoltato i brani ancora più a lungo di quanto faccio di solito (ascolti che sono già normalmente sempre molto approfonditi e che necessitano ovviamente di tempo, con somma disperazione ma per fortuna pazienza di chi aspetta i miei deliri in forma scritta). Dopo questi ripetuti ascolti e lunga meditazione ho tratto la conclusione che avrei fatto torto alla bontà di quanto contenuto in questo nuovo album se non ne avessi parlato, ma avrei fatto torto a Voi che leggete le mie elucubrazioni se non vi avessi informato della presenza di questa citazione nei Credits.
Risolto questo mio dilemma (o psychopippa a seconda dei punti di vista) di onestà intellettuale parliamo di sostanza. E che sostanza mi vien da dire.
Già nel primo album Illusory field of unconsciousness la precedente incarnazione dei recs of the flesh (che nel frattempo ha perso per strada Xavier Dilme, che però suona la batteria su Peace, e Justin Wood, ma nel contempo ha arruolato il bravo Petr Studihrad già membro della storica punk band Ceca Visacì Zàmek alla batteria e Federico Loche al basso) mi aveva piacevolmente colpito per il sound di derivazione post-punk più cattivello e oscuro con influenze evidenti dei Killing Joke, Cure, Banshees periodo McGeoch e dei Sister of Mercy unito a sonorità tipiche della Gioventù Sonica e dei Queen of the Stone Age.
In questo secondo disco confermano tutto quanto si era sentito di buono nella prima prova evolvendo ulteriormente il loro sound e migliorando tutto il quadro d’insieme nel suo complesso.
Tutte le influenze precedenti rimangono (sono più che evidentemente nel loro dna) ma si affinano, portando il sound a livelli decisamente molto interessanti. Massimo e Co. son riusciti a miscelare ottimamente tutte le varie influenze dando vita a brani ben costruiti, corposi e di notevole sostanza, che fanno capire che i nostri sono solo all’inizio di un lungo cammino di crescita e testimoniato dal fatto che i dodici brani presenti su the threat remains and is very real presentano sì delle influenze ma riescono ad essere personali. Oltretutto l’inserimento dei due nuovi elementi ha provveduto a cambiare le sfumature già buone della tavolozza dei recs of the flesh arricchendole e rendendole ancor più gradevoli. Infatti ora grazie a Federico (anche se le linee di basso presenti sul disco sono state suonate da Massimo) e Petr possono venire in mente alcune delle cose migliori di Jean Jacques Burnel degli Stranglers, dei Comsat Angels o di Martin Atkins.
Come se non bastasse alcuni brani presentano delle aperture melodiche intriganti tipiche dei migliori Killing Joke e della darkwave romantica Comsat Angels in primis, con Massimo decisamente ispirato nelle parti di chitarra e che mostra una notevole crescita sulle parti vocali, anche se qui una tirata d’orecchi gliela debbo fare in quanto i testi sono solo in inglese. Sempre puntuale Sara alle tastiere sia quando debbono essere irritanti sia quando debbono fornire un adeguato tappeto sonoro.
Interessanti anche i testi di Massimo che non sono esattamente rose e fiori, però qualche spiraglio di luce in mezzo a tanta oscurità cominciano a mostrare.
In conclusione se amate le band citate prima, se avete amato l’album predente dei recs of the flesh, se amate il rock oscuro, spigoloso con in più qualche concessione melodica ma non banale, allora troverete che i dodici brani che compongono the threat remains and is very real fanno decisamente al caso vostro e che vale assolutamente la pena spendere i propri soldini per questo bell’album.
Disco assolutamente consigliato e da avere per iniziare bene il nuovo anno.
Mario (febbraio 2011)
Tracklist:
1. Subliminal/Delusional
2. The Threat
3. Pictures
4. Save Yourselves
5. Headfake
6. Midnite Rush
7. No Big Deal
8. Acts of Reparation
9. Out-burst
10. Musings of Times to Come
11. It Never Ends
12. Peace