RESIDENTS “Duck stub/Buster & Glen” (1978)

RESIDENTS_Duck_stub_Buster___Glen.jpgNel cercare di definire in qualche modo la musica dei Residents, esercizio non proprio agevole a mio parere, il terreno delle ipotesi può essere così vasto da sfiorare paradossalmente la sterilità della vaghezza. Certo è che insieme agli Ubu, questo misteriosissimo gruppo di San Francisco, con all’attivo già diverse incisioni (“Meet the Residents” e “The third Reich’n’roll” tra le più rilevanti), rappresenta esperienza tra le meno masticabili con l’ulteriore avvertenza che nei Residents comunque di una qualsivoglia canonizzazione rock non vi è traccia. Vi è invece nella loro proposta una sorta di inclinazione allo smantellamento e alla ricostruzione e all’incasellamento di tanti piccoli tasselli solo apparentemente casuali o discordanti. Insomma, ascolto dopo ascolto emergono un contesto solido ed una narrazione particolarmente originale.

Duck stub/Buster & Glen”, racchiude nel tradizionale formato due EP, uno più stravagante dell’ altro: Duck stab ha un’ atmosfera ed un sound più oscuri (eccezionali in tal senso Sinister exaggerator e Blues Rosebuds) mentre Buster & Glen è, se possibile, ancor più bizzarro e stravagante potendo contare su Lizard Lady (con una voce narrante già di per sé spassosa che lascia il campo, dopo due strofe, al frignare frenetico di un’ altra voce infantile ancora più sconcertante); su Semolina (il loro inno senza meno), su Weight lifting Lulu (una storia di sesso) e su The electrocutioner (il futuro).

Entrambi notevoli questi due dischi valgono senz’altro la pena per la loro ricerca per cui fateli vostri.

 

Anto (1978)

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