Alcuni anni fa una data milanese dei Sonic Youth avrebbe dato sold-out dopo un due giorni di prevendita, stasera, a ventisette anni dalla nascita della band di New York, le casse dispongono ancora di una cospicua scorta di biglietti.
Ciò non toglie che la data milanese della Gioventù Sonica sia un evento, bissata soltanto da un’altra data a Bolzano.
Il capiente Alcatraz si riempie comunque, anche senza prevendita, segno forse che questo sistema di vendita dei biglietti ha fatto il suo tempo, anche grazie all’antipatico “dazio” dei diritti di prevendita.
Anticipati da un gruppo spalla (di cui ignoro il nome, ndA – sono gli italiani Golden Jooklo Age, ndR) composto da tre musicisti dediti più che altro ad esplorare i territori del tappeto sonoro. Tastierina, basso elettrico, percussione e pedalini per gli effetti con qualche incursione di sax.
Non hanno lasciato il segno insomma.
Il tempo di un veloce cambio palco; più che altro per installare le pedaliere dei Sonic ed ecco che, annunciati da un gioco di luci sul palco, entrano i musicisti sonici.
Si attacca con un fragore sonico tipicamente giovanile.
Per un attimo Lee, Kim, Steve e Thurston sembrano discutere sul da farsi per iniziare la sequenza di accordi che tutti ci aspettiamo!
Pochi accordi e distorsioni sono passati ventisette anni ma il furore è ancora quello.
Il pubblico preme sulle transenne e acclama i paladini del noise futuribile.
L’amalgama è perfetta; Lee quasi in ombra designa percorsi elettrici nei quali Kim intreccia i suoi giri di basso e Thurston … Beh lui è in un’altra dimensione. Sferraglianti sciabolate elettriche escono dalla sua sei corde, attraversano l’ampia sala sino in fondo a inquietare i cuori più distanti.
La scaletta ripercorre gli anni sonici, tralasciando è vero momenti epocali, ma senza intaccare una performance allo stesso tempo professionale e furiosa.
Classica uscita di palco dopo un ora e mezza di concerto con altrettanto classico rientro per un paio di bis.
Non è mancato niente in questo concerto da ciò che ci si può aspettare da un gruppo come i Sonic Youth. Nessun cedimento al tempo e set perfettamente calibrato.
Ci stancheremo di questo eccellente professionismo? Direi di no.
A presto per rimanere sempre giovani e sonici.
STAKANOV (ottobre 2008)
© www.miusika.net pic by Stakanov
© www.miusika.net pic by Stakanov