Sono nati esattamente 15 anni fa, la loro storia discografica è progredita in parallelo con live sparsi per tutta Europa; per chi abbia avuto mai occasione di vederli, non c’è dubbio che è il palcoscenico sia l’habitat naturale dei Subsonica.
Per questo motivo c’era grande aspettativa al Forum di Milano, abbiamo atteso 4 anni dall’ultimo live estivo all’Arena Civica, ci erano mancati.
Si sono registrati numerosi attacchi di panico nell’attesa di vedere i salti molleggiati di Samuel e la tastiera mobile di Boosta, anche se il pubblico non era numerosissimo: forse gli ultimi album hanno fatto perdere proseliti o, forse, si sono organizzate male le due date milanesi.
Il primo impatto è con la scenografia, fortunatamente essenziale, che mai mi sarei aspettata avendo visto gli ultimi concerti in cui apparivano gabbie e maxischermi, credendo di essere finita inconsapevolmente al Cirque du Soleil perché cambiata location all’ultimo minuto…
Il palco si presenta quindi nutrito solo da efficaci giochi di luce e ovviamente dai nostri Samuel, C-Max, Boosta, Ninja e Vicio, in grandissima forma, proprio come i power rangers di cui sembra facciano parte a sentire questi loro soprannomi, ancora oggi, ormai quasi quarantenni.
Tutti in divisa, camicia bianca, cravattino nero e Gazelle ai piedi, in stile malinconicamente 90s (cappellino immancabile per Samuel) dopo l’intro commercialmente dovuto a “Prodotto Interno Lurido”, ci scaldano il cuore con “Albascura” che sembra aver voglia di dirci “Non vi preoccupate, l’Eden lo visiteremo solo in parte”.
E infatti la scaletta alterna con precisione un pezzo nuovo (Eden/Eclissi) e un pezzo vecchio (Amorematico/Microchip emozionale); “Terrestre” viene toccato una sola volta con “L’odore”, mentre spiace dover aspettare solo il momento del bis e del finale per ascoltare due brani del primo album “Subsonica”.
Su “Nuvole Rapide” e “Il cielo su Torino” (LA canzone dei Subsonica, per quanto mi riguarda) si comincia a saltare seriamente e ad essere schiaffeggiati dagli zaini tipici del pubblico che accorre ai concerti dei torinesi (per cui propongo uno studio antropologico della specie “alternativo/a trasandato” che arriva ai concerti con zaino stracolmo di non si sa che cosa, che non viene mai aperto durante il concerto e di cui quindi non se ne capisce l’uso, se non quello sadico). Veniamo infine calpestati dai nostri stessi piedi che cercano ancora di saltare come 10 anni fa, provocando cadute e spasmi polmonari.
Ma se mai potessi scegliere di morire d’infarto, lo farei decisamente durante “Aurora Sogna”, capolavoro di musica e testo della nostra band italiana, durante la quale c’è un tripudio di mani che battono il tempo all’unisono fino al finale electro in cui si viene catapultati in un rave.
Dopo aver respirato con Depre ed Eva-Eva si raggiunge l’Eden, non per un pezzo dell’omonimo album, ma per la sequenza delle canzoni: Non Identificato – Liberi Tutti – Colpo di Pistola. Il pubblico ormai è in pieno delirio emozionale, si sente il sudore di chi ti sta accanto e si sorride insieme a chi ti ha accompagnato.
Sequenza che ha il suo finale con Benzina Ogoshi, personalmente l’unica track degna di essere chiamata tale nell’ultimo lavoro dei terrestri, per il suo bit electro potentissimo e soprattutto per il suo testo. Autoironia geniale delle critiche, peraltro condivisibili, mosse in questi anni ai “Bastardi Subsonica”, per essersi omologati alla musica commerciale e a non aver saputo “bissare Microchip Emozionale”.
Samuel rincara la dose di provocazione in questo live modellandone il testo, citando nella stessa canzone anche l’“Eclissi” definendolo… ”cosi cosi”.
Si trova nel lobo prefrontale del cervello la sede anatomica del sarcasmo, si scopre nel talento personale di alcuni di noi l’autoironia, si libera in questa track dell’album “Eden” la genialità dei Subsonica.
Ma la band non si limita a lasciarci arte e sudore, ci tiene anche a ricordare ai giovani di essere concreti e realisti nella vita di tutti i giorni, per esempio andando a votare per il referendum del 12 -13 giugno sul nucleare e sulla privatizzazione dell’acqua. Scrivendo SI per ottenere un NO.
E lo fa informando il pubblico in maniera elegante, senza comizi o autocelebrazioni imprigionate nello stereotipo dei ragazzi di sinistra impegnati nel sociale.
Il bis è una conferma di classici che ci mantengono sotto piacevolissimo sforzo nell’elettrocardiogramma; “Tutti i miei sbagli“ è il finale che ci aspettiamo, mentre ci congediamo quasi religiosamente ascoltando Nicotina Groove.
Emanuela Motta (aprile 2011)
© Emanuela Giurano in esclusiva per Miusika.net
Subsonica – live @ Forum di Assago (Milano 12/04/2011)
© Emanuela Giurano in esclusiva per Miusika.net
Scaletta:
Prodotto Interno Lurido
Albascura
L’ultima risposta
Nuvole Rapide
L’odore
Serpente
Il cielo su Torino
Veleno
Aurora sogna
Depre
Sul sole
Eva-Eva
Eden
No No No
Non Identificato
Liberi tutti
Il diluvio
L’errore
Bomba alias Piombo
Colpo di pistola
Benzina Ogoshi
Istrice
Disco Labirinto
La funzione
Il centro della fiamma
Tutti i miei sbagli
Nicotina Groove.