Esattamente come un sogno che si avvera, ecco che pian piano in questo caldo ed attesissimo giovedi di luglio si susseguono tutti gli elementi della classica “serata perfetta”:
per primi salgono sul palco i Cagliaritani Gods of Gamble, che con la loro collaudata e perfetta miscela di punk n’ roll riscaldano gli animi dei numerosi presenti e tengono orgogliosamente ben alta la bandiera del rock n roll isolano, presentando sia pezzi del primo lavoro “Play with uss” che quelli nuovi di zecca dell’album di imminente uscita.
Dopo è la volta dei californiani White Flag (che supporteranno gli Adolescents per tutto il tour mondiale), attivi sin da 1982, i quali infondono buonumore a go go grazie al loro look improbabile (il frontman Pat Fear di primo acchito sembra Jack Black coi baffoni!) unito all’atteggiamento scanzonato, che si riflette peculiarmente nel loro suono, tecnicamente impeccabile ma fortemente intriso di melodia garage & surf e riff orecchiabili di notevole impatto sonoro.
Il pubblico si entusiasma e la band decide di omaggiarlo con una “chicca”, cioè cantando in un italiano sgangherato ma carico di buona volontà la cover “Piangi con me” dei Rokes.
Cantiamo tutti assieme con un sorrisone stampato in faccia, il mix di Punk rock, Beach boys e simpatia è decisamente riuscito.
Ma ecco che è la volta degli attesissimi e leggendari The Adolescents pionieri del punk rock californiano e l’adrenalina arriva alle stelle.
La band, formata nei primi anni ’80 dal carismatico Tony “Montana” Cadena, dal bassista Steve Soto e dai chitarristi nonché fratelli Frank e Rikk Agnew (il quale fu anche fondatore dei Social Distortion e in seguito dei Christian Death) rappresentano a tutt’oggi una delle più fulgide leggende dell’hardcore punk della scena californiana e lo show cui danno vita questa sera al Titty Twister è al fulmicotone, al di sopra di ogni più rosea aspettativa.
La formazione attuale è composta da Tony Cadena, Steve Soto, Warren Renfrow, Joe Harrison e Derek O’Brien; la scaletta che propongono è più o meno questa : attaccano con “No way” (dal celeberrimo album omonimo del 1981) e si scatena il delirio vero e proprio, pogo, stage diving (inventato proprio da Tony Cadena come ci ha confermato nella breve intervista di Mario ndr), cori all’unisono ed abbondanti quantità di sudore sono tutti i componenti del perfetto concerto hardcore punk, reso ancora più incisivo e coinvolgente grazie alla forte matrice melodica della band (che a tratti ricorda addirittura i Buzzcocks): dopodichè è la volta di “Monsanto”, della meravigliosa “Who is who”, “Guns of September”, “Creatures”, “Word Attack”, “Losing battle”, “Wrecking Crew” , “Self Destruct”, “Welcome to Reality”, “OC Confidential” passando per “L.A. Girl”, “Rip it up” ed “Amoeba” (veri e propri inni della band), fino ad arrivare al bis, la strepitosa e cupa “Kids of the Black Hole” (da qualcuno definita inutile, per noi invece è un simbolo di come si sentivano e a volte vivevano molti ragazzi all’inizio degli anni ’80 oltre ad essere una fantastica canzone ndr) che lascia tutti senza fiato, per la maestria con cui viene eseguita.
Non so esattamente quanto sia durata l’esibizione, ma so di aver visto uno dei concerti più belli a mia memoria: bravura, simpatia, umiltà, rabbia, sudore, attitudine… per una sera ci siamo sentiti di nuovo tutti Adolescenti.
Cristiana Del Giudice
I ragazzi del buco nero
Non si sente nessun rumore dalla stanza numero 2
Quando una volta c’era cosi tanto da fare
(sottointeso: e pensare che una volta c’era tanto da fare)
Era un imponente villa verde ma adesso è soltano una discarica
I nostri giorni di divertimento a rotta di collo sono finiti
I ragazzi nella corsia di sorpasso (in una vita frenetica) vivono per l’oggi
Nessuna regola da rispettare e nessuno da obbedire
Sesso, droga e divertimento sono I loro soli pensieri ed interessi
Un’altro sorso di birra un’altra lunga notte (di eventi)
Casa dei sudici (sconci), una casa non una dimora
Casa di distruzione dove I furfanti vagano
Casa che appartiene a tutti I ragazzi senza tetto
I ragazzi del buco nero.
Messaggi e slogan sono le principali decorazioni
La storia e’ registrata (fatta) su un pavimento disordinato
Abitanti che cercavano per terra per scarafaggi o monetine
Un’altra notte di caos, cosi facile da organizzare
Le notti dei compleanni
Le notti dei bambini
Le notti delle infinite bevute
Le notti di violenza
Le notti di chiasso
Le notti sono dovute finire una volta per tutte, ancora incomprese, da ragazze e ragazzi
Spensierati nelle loro azioni perche non hanno nessun morale
Chi erano I fortunati quando le ragazze erano arrapate?
Spingendo tutti I limiti al punto di non ritorno
Distrutti da non credere, per dimostrare che I ragazzi non vogliono imparare
Traduzione di Barbara Burgio